In fuga dalla guerra? Macché. Il migrante confessa: “Cerchiamo lavoro”
Una “candida ammissione”. Salvini definisce così l’intervento di un giovane migrante che, per protestare contro la chiusura dei porti, in pochi minuti “smonta” la retorica buonista degli immigrati che “scappano dalle guerre”.
“La gente non parte per partire – spiega il giovane straniero – ma parte per un progetto. Come tanti giovani disoccupati italiani che cercano lavoro in questo paese, anche i migranti cercano un lavoro”.
“Vengo da Catania, ma prima vengo dall’Eritrea – dice il migrante nel breve comizio – Nell’ultimo sbarco, quello di ottobre a Catania sulla nave Diciotti cosa è successo? È successo che 170 persone sono state bloccate per dieci giorni, dove sono queste persone? Io ve lo dico, sono informazioni sicure, sono rimaste solo in due. Nessuno viene qua per rimanere, lo voglio dire: io sono stato obbligato a restare in questo Paese perché c’è un accordo che si chiama Dublino. A me piacerebbe andare in Germania, come fanno gli italiani che vanno a lavorare e a cercare una bella vita”.
La politica dei porti chiusi italiana non piace al giovane eritreo, che attacca chi ferma “47 persone con la scusa che ci sono troppi migranti”. “Tutti quelli che sono arrivati in questi anni – assicura – sono andati nel Nord Europa. Perché la gente non parte per partire, ma parte per un progetto. Come tanti disoccupati italiani che cercano lavoro, anche i migranti cercano un lavoro”.
Il video del migrante col megafono è stato condiviso dal ministro dell’Interno sulla sua pagina Facebook. “Ascoltate bene questa ‘candida’ ammissione – scrive Matteo Salvini – ‘Veniamo col barcone per cercare lavoro in Europa come i giovani italiani’. Capito??? Con il Pd per anni l’Italia ha dovuto accogliere, senza fiatare, centinaia di migliaia di finti profughi con la scusa della “fuga dalla guerra”. Avete capito come ci hanno preso in giro? E poi dicono che sono troppo cattivo…Rotta invertita, pacchia finita!”
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