Il prete che si è intascato 600mila euro fingendo di accogliere profughi: quando il buonismo diventa business

PRETE SI È INTASCATO 600MILA EURO FINGENDO DI ACCOGLIERE I ‘PROFUGHI’

Un arresto e tre denunce nei confronti di un sodalizio dell’accoglienza che si occupava dei bandi per i servizi nei centri di accoglienza profughi, in particolare una struttura di Monticiano e due di Sovicille, in provincia di Siena. E’ il bilancio dell’operazione Picket della Guardia di finanza, che ha anche sequestrato 317mila euro.

Tra i soggetti anche un sacerdote della Diocesi di Grosseto: lasciate che i migranti vengano a noi, coi soldi.

Avrebbero incamerato ben 600mila euro che venivano girati ai conti correnti personali intestati ai responsabili del disegno criminale e a società ad essi riconducibili.
Le indagini condotte dal nucleo di polizia economico-finanziaria e dirette dal procuratore della Repubblica Salvatore Vitiello hanno messo nel mirino una società creata appositamente sulle ceneri di un’altra società fallita nel 2014. Secondo l’ipotesi accusatoria, tre soggetti figuravano nell’organigramma societario ma la gestione era esercitata da un imprenditore fallito e con precedenti penali, che quindi non avrebbe potuto prendere parte ai bandi di gara pubblici.

Inoltre serviva una convenzione con operatori privati attivi nell’assistenza sociale per partecipare ai bandi, ostacolo aggirato sottoscrivendo una convenzione con un ente della provincia di Grosseto che si impegnava a fornire servizi senza avere la struttura né i mezzi per tenere fede agli impegni.

Le accuse vanno dall’autoriciclaggio all’appropriazione indebita e alla turbativa d’asta, reati che prevedono pene pesanti.

Il business dell’accoglienza è una mostruosa truffa. Il Pd ha di fatto creato un ‘complesso migratorio industriale’ che è cresciuto in maniera abnorme. Sarà complicato togliere loro l’osso.

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