Sea Watch, Salvini non cede allo sbarco: “A bordo non ci sono donne e bimbi”

All’indomani del blitz di tre deputati a bordo della Sea Watch, oggi ha preso il via quella che il Pd ha già battezzato come la “staffetta democratica” sull’imbarcazione ormeggiata al largo di Siracusa.

Alla propaganda della sinistra, però, Matteo Salvini risponde senza troppi giri di parole smontando le fake news fatte circolare nelle ultime ore. “A bordo della Sea Wacht – spiega in un’intervista a Rtl 102.5 – non ci sono né donne né bambini”. Per il ministro dell’Interno, “salvare vite significa bloccare le partenze”. Per questo non cederà mai alle pressioni di chi vuole riaprire i porti italiani alle navi stracariche di immigrati.

“Nessuno deve essere messo in mano agli scafisti che fatturano circa 3mila dollari a testa con cui comprano armi e droga”. Lo scontro politico sulla Sea Watch non smuove Salvini di un millimetro. Da quando ha deciso di chiudere i porti italiani per non far più sbarcare i clandestini nel nostro Paese, in molti lo hanno attaccato duramente. Non da ultimo gli si sono avventati addosso anche i magistrati del tribunale dei ministri che per il caso della Diciotti lo vorrebbero mandare a processo. “I veri delinquenti sono gli scafisti – mette in chiaro nell’intervista a Rtl 102.5 – e chi li arresta, chi li blocca vuole salvare queste vite”. Proprio per fermare questi trafficanti di morte, ai primi marzo il vicepremier leghista tornerà in Africa dove il governo gialloverde sta lavorando a diversi progetti di sviluppo economico, mettendoci anche svariati soldi, per “aiutare donne e bambini a non scappare” e “a non essere deportati”.

Salvini critica duramente la scelta di tre parlamentari (Stefania Prestigiacomo di Forza Italia, Nicola Fratoianni di Leu e Riccardo Magi di +Europa) di salire a bordo della Sea Watch. “Non hanno rispettato le norme igienico-sanitarie – fa notare – possono portare a terra di tutto e di più”. Poi se la prende pure con il sindaco di Siracusa Francesco Italia: “Tanti cittadini di Siracusa segnalano problemi di cui il sindaco non si occupa con altrettanta solerzia”. E agli attacchi che gli piovono addosso fa spallucce dimostrando di non volerci dare troppo peso. “Mi hanno detto di tutto, ma non mi toccano più – spiega – ho sentito fascista, nazista, sequestratore, mi manca pedofilo e spacciatore. Ma io lavoro con la coscienza di uno che ritiene che salvare vite significa bloccare le partenze”

il giornale.it

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