Diciotti, Salvini: “Pronto a ergastolo: è mio dovere difendere la Patria”
Matteo Salvini ha appena ricevuto il plico dal Tribunale di Catania quando inizia la sua diretta Facebook per spiegare ai suoi follower e elettori perché il Tribunale dei ministri ha chiesto l’autorizzazione a procedere al Senato.
Il leader della Lega è nel mirino dei giudici per il caso Diciotti ed è accusato di sequestro aggravato di persona. La procura della Repubblica di Catania avevano chiesto l’archiviazione, ma per i giudici bisogna andare a processo.
“Io faccio il ministro e applico la legge – replica in diretta su Fb Salvini – Applico l’articolo 52 della Costituzione italiana secondo cui la difesa della patria è sacro dovere del cittadino, soprattutto se il cittadino è pure ministro”. Al “fior fior di intellettualoni” il leader della Lega ricorda che “la Costituzione richiede la difesa dei confini, delle regole, del vivere civile, della democrazia. Ma per qualcuno no”.
L’accusa è pesante: “Sequestro di persona aggravato”. “E’ vero, non è uno scherzo – dice Salvini – Non siamo su Scherzi a parte o su Lercio. Io sono wanted”. Spetta al Senato ora decidere se dare o meno l’autorizzazione a procedere ai giudici. In caso dei verdetto positivo, inizierebbe il processo. “Ma io chiarisco subito – chiarisce Salvini, che si dice pronto anche a fare ‘l’ergastoto‘ – non cambio di un centimetro la mia posizione. Barche barchini e barconi, in Italia non sbarca nessuno. Se sono stato sequestratore una volta lo sarò anche a venire”.
La posizione del leghista è chiara: “Chiedo al popolo italiano se ritenga che debba continuare a fare il ministro, esercitando i diritti e i doveri del ministro, oppure se dobbiamo demandare a questo o a quel tribunale le politiche sull’immigrazione. Il governo decide le politiche sull’immigrazione, non le Ong o privati”
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