“Oggi niente gilet gialli: siamo qui per il comizio di Marine Le Pen”
Il sabato politico della Francia è stato caratterizzato da due eventi. Da un lato la decima discesa in piazza, a Parigi, del popolo dei gilet gialli: una marche più pacifica del solito.
Dall’altro, il primo comizio elettorale di Marine Le Pen in vista delle elezioni europee di maggio. Le Monde racconta che a sorpresa – anche se solo fino a un certo punto – tra i 500 spettatori presenti nella cittadina di Le Thor per assistere al discorso della leader del Front National c’erano anche alcune decine di gilets jaunes.
La più combattiva è Marie-Claude Gomis. Ha 60 anni e da quando nel Paese si è imposto il movimento dei gilet gialli non ha mancato a nessun appuntamento. Almeno fino a ieri, quando all’ennesima marcia su Parigi ha preferito andare a Le Thor per ascoltare Marine Le Pen. “In Francia devono cambiare un sacco di cose. Sono venuta qui per questo, io ci credo”. Con lei il marito, che attacca Macron (“Non lo sopporta più nessuno”), gli stranieri che “hanno più vantaggi di noi” e la “perdita anno dopo anno dei diritti conquistati nel 1968”. Una coppia che fino a pochi anni fa votava a sinistra. “Ma ora non ci fregano più”.
Non sono gli unici a pensarla così. Dalla folla che assiepa la piccola palestra di Le Thor, nel sud-est della Francia, spuntano vari gilet gialli. E altri ancora colorano i tavoli ai bordi del parcheggio fuori dal centro civico dove Marine strepita contro il governo ormai in debito di ossigeno e di consensi. Il movimento nato il 17 novembre 2018 non ha ancora esaurito la sua spinta propulsiva. “Questa è casa nostra”, urlano gli attivisti fluo presenti in sala. “Macron si deve dimettere. Viva i gilets jaunes“. E in sala scatta l’ovazione.
La leader del Front National sa che la possibilità di vincere le elezioni per il Parlamento di Bruxelles passa anche dalla sua capacità di intercettare il malcontento che cova nel Paese. Lo slogan della campagna elettorale ne è la dimostrazione: Le pouvoir au people, “Il potere al popolo”. Espressione che ai meno giovani ricorderà una delle tante sigle della sinistra extraparlamentare di un tempo. Che oggi però non esiste più. Marine è un fiume in piena, fiuta il cadavere della preda e azzanna, contro la sinistra che “pensa solo agli immigrati” e a favore “della Francia, per la Francia”. A Le Thor inizia la sua scalata all’Eliseo.
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