“Meno sbarchi con Gentiloni…” Ma le cifre smentiscono il “galletto” francese

Il Presidente francese Emmanuel Macron torna a polemizzare con il governo italiano in merito alla questione migranti, già spesse volte motivo di scontro tra gli esponenti politici dei rispettivi paesi.

Durante un dibattito pubblico con oltre 600 sindaci tenutosi a Souillac, nella regione dell’Occitania, per dare risposta alle problematiche degli enti locali francesi, il Presidente Macron ha infatti parlato anche del suo approccio alla gestione dei flussi migratori e della collaborazione tra le autorita transalpine e quelle italiane, sottolineando le sostanziali differenze tra l’attuale governo Conte ed il precedente esecutivo guidato da Paolo Gentiloni: “L’Italia non ha ridotto l’immigrazione con l’attuale governo di coalizione.

L’ha ridotta con il Primo Ministro Gentiloni che ha lavorato con la Libia, e lo abbiamo accompagnato in questo senso”. Con quest’ultima frase il Presidente francese voleva probabilmente riferirsi ai suoi tentativi del di giungere autonomamente ad un accordo politico tra i due governi attualmente presenti in Libia – quello di Fayez al Sarraj e quello del generale Khalifa Haftar – estromettendo di fatto l’Italia da ogni scelta decisionale. Le affermazioni di Macron, tra le altre cose, contrastano con i dati ufficiali del Ministero dell’Interno: nei sette mesi di governo gialloverde con Salvini al Viminale gli arrivi in Italia sono stati infatti 9.940 contro i 13.430 dei primi mesi del 2018, proprio quando al governo c’era Gentiloni.

Macron ha infine voluto rendere omaggio al governo Gentiloni, elogiando il lavoro svolto assieme a quelli che lui ha definito politici democratici e progressisti. Alla domanda, posta dalla sindaca di Montauban Brigitte Barèges, in merito alla gestione degli immigrati in Francia, il Presidente ha inizialmente specificato come sia un errore discutere dell’argomento immigrazione equiparandolo direttamente al terrorismo, elencando successivamente i punti chiave della sua visione politica sul tema, e cioè: diritto di asilo, politiche di sviluppo da attuare nei paesi poveri e politica europea comune per proteggere i nostri confini.

Su quest’ultimo punto il Capo di Stato ha inoltre insistito per il rafforzamento dei controlli sulle nuove rotte migratorie provenienti da nordafrica, in particolar modo su quella che attraversa i Pirenei passando per il confine tra Francia e Spagna.

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