“Denunciate i vicini furbetti”. L’idea grillina per il reddito
La Guardia di finanza sarà in prima linea a controllare che tutto vada bene e che non ci siano truffe.
Il reddito di cittadinanza è ad alto rischio furbetti.
La legge prevede da due a 6 anni di carcere per chi fornirà documenti falsi. Non comunicare una variazione del patrimonio entro un mese potrebbe costare tre anni di prigione. Il governo ha ben presente che legare il sussidio all’Isee non esclude che si verifichino abusi. L’anno scorso i controlli sulle violazioni Isee sono stati 18.000. La platea del Rdc è di 5 milioni di persone. Il sottosegretario alla presidenza Stefano Buffagni, a l’Intervista di Maria Latella su Sky Tg24, ha spiegato che il controllo verrà dall’interazione tra le varie realtà, quindi, «l’ente locale e il Comune, l’Inps, l’Anpal e anche le segnalazioni che spesso arrivano dal vicino di casa che è invidioso, perché vede quello che sfrutta uno strumento di aiuto, illegalmente. Sono tutti strumenti che messi a sistema possono dare una mano». Ma anche rimanendo perfettamente nella legalità è possibile che il provvedimento di bandiera del M5S finisca per favorire comportamenti che in teoria vorrebbe combattere.
Falsari ed evasori
Se le forze dell’ordine in campo si riveleranno insufficienti a monitorare 1,8 milioni di famiglie, il più fortunato percettore di Rdc si rivelerà il falsario. Oppure l’evasore, che ha nascosto al fisco proprietà e redditi. La durezza delle pene potrebbe non scoraggiare i potenziali truffatori.
Fuori il pendolare operoso
Tra i paletti più bizzarri spuntati nel testo, c’è quello che riguarda gli automezzi. Un disoccupato che abita alla periferia di Roma e per spostarsi usa uno scooter di cilindrata 250 acquistato di recente, fa perdere il diritto al reddito di cittadinanza a tutta la famiglia. Fuori dal reddito anche chi ha acquistato una autovettura con cilindrata superiore a 1.600 cc. Magari per diventare «automunito» quindi più appetibile per il mercato del lavoro.
Niente assegno al kayakista
Il decreto esclude anche i proprietari o chi ha la disponibilità di «navi o imbarcazioni da diporto». Chiaro l’intento, non premiare chi ha Yacht o barche da pesca sportiva. Ma nella classificazione rischiano di rientrano anche natanti di lunghezza inferiore a 10 metri, a remi. Ad esempio un kayak, attività sportiva economica.
La casa ereditata
Escluso anche chi ha un valore del patrimonio immobiliare superiore ai 30 mila euro. Il valore immobiliare già vale per determinare l’Isee. Una casa con una rendita catastale di 200 euro è esclusa. Un valore bassissimo. Un caso potrebbe essere quella meridionale che si trasferisce al Nord, è senza lavoro ed eredita una casa di paese. Oltre alla beffa di dovere pagare l’Imu (è una seconda casa), anche il danno di essere escluso dal reddito di cittadinanza.
Il disoccupato organizzato
Tra chi potrebbe abusare del sussidio, anche chi rifiuterà l’offerta di lavoro perché non congrua. Dovrà fare quelli che il vicepremier Di Maio ha definito Lavori di pubblica utilità. Prestare otto ore alla settimana alla collettività. Facile che dopo un po’ sia considerato un precario della Pa che, se saprà giocare bene le sue carte, potrà essere stabilizzato, come i vecchi Lsu.