Merkel ci pressa ma l’Italia non la considera più: ecco come la sfancul* Salvini. Non molla di un centimetro.
Le navi Sea Watch e Sea Eye restano davanti alle coste di Malta, e nel governo italiano continuano le discussioni.
La questione ha creato, infatti, una sorta di spaccatura interna, che vede Salvini da una parte e Di Maio e Conte dall’altra.
Malta, come l’Italia, non ha alcuna intenzione di mollare la presa o arretrare di qualche centimetro.
Questo, però, non poteva che suscitare la reazione di Berlino, che ha provato ad aumentare il pressing sull’Italia, con delle soluzioni non del tutto efficienti:
Serve “una soluzione durevole, europea, solidale. E non ogni volta un nuovo negoziato per ogni nuova nave con profughi a bordo quando si avvicina ad un porto del Mediterraneo“, ha detto il portavoce del governo tedesco.
Ma, praticamente, cosa farà la Germania per i 49 migranti?
“Il governo tedesco ha dichiarato molto presto la propria disponibilità a partecipare all’accoglienza delle persone sulle due navi nell’ambito di una soluzione europea”.
Sebbene la Ong batta bandiera tedesca, il Paese della Merkel parla di soluzione europee che la riguardano, in fin dei conti, poco o nulla.
Pare, infatti, che dietro la decisione di accogliere donne e bambini da parte dell’Italia ci sia un ricatto della Germania.
Dunque, stando a quanto spiegato da Chiara Giannini su IlGiornale, l’apertura di Di Maio e Conte nasconderebbe proprio la pressione dell’Europa e la condizione imposta dalla Germania: se accettate una quota di migranti, noi partecipiamo alla ripartizione.
Intanto la tensione sale, come si evince da un tweet della Sea Watch che scrive di alcuni migranti che si rifiutano di mangiare.
Salvini, però, ribadisce la sua posizione a riguardo: “Aspettiamo risposte da Germania, Olanda e Malta. Possono farmi tutti gli appelli che vogliono, ma io non cambio idea, che si parli di 1 o di 15 o di 150 o di 1500″.
Poi Salvini conclude: “Sono stufo di essere tenuto sotto scacco da parte di alcune associazioni che se ne fregano delle regole. Non sono complice di trafficanti di essere umani e di ong private che non rispettano le regole. Uno, dieci o cento migranti che sbarcano non cambia così non si fa capire ai trafficanti che l’Italia per loro non è un punto di approdo”.
Fonte: IlGiornale