Si chiama Futura. Laura Boldrini presenta il suo partito personale.
L’obiettivo è quello di creare un partito di sinistra allargato. O almeno così lo spiega l’ex Presidente della Camera.
Non hanno avuto lunga vita Sel e Leu. Così la Boldrini prova ripartire da capo con un partito progressista. Non si conoscono ancora i dettagli, ma il nome è ufficiale.
Leggiamo Il Giornale:
In pratica, l’ennesima ‘cosa rossa’ a sinistra del Pd che, chiamatela come volete partito, lista o movimento, ma la sostanza non cambia. Difficilmente prenderà più del 3,4% ottenuto da LeU, un soggetto politico che teneva insieme i dalemiani-bersaniani di Mdp, i civatiani di Possibile e gli ex vendoliani di Sel. Ad ogni modo basterà aspettare le Regionali piemontesi, primo test elettorale per ‘Futura’, per capire il suo potenziale bacino elettorale e se riuscirà a esser determinante per la riconferma di Sergio Chiamparino alla guida del Piemonte.
Ed è proprio da Torino che la Boldrini si è lanciata in questa nuova avventura ma, nelle sue intenzioni, lo sguardo è già rivolto verso le Europee della prossima primavera.
Lo scorso lunedì, alla Fabbrica E del capoluogo piemontese, la Boldrini, davanti a una platea di 150 persone, ha presentato la sua proposta che si fonda su tre pilastri: l’ambientalismo, il femminismo e il mondo del volontariato.
E mentre prova a farsi spazio per recuperare il terreno perduto, il suo obiettivo è quello di partecipare alle Europee per demolire i sovranisti. L’importante è metterci la buona volontà e crederci!
Fonte: ilgiornale