Primo sciopero dell’era Mittal: Ilva ferma 24 ore il 14 gennaio
Il nuovo anno inizia con il primo sciopero all’Ilva sotto la nuova proprietà. Il primo novembre 2018 il polo dell’acciaio è entrato a far parte del colosso multinazionale, ArcelorMittal, nato nel 2006 dalla fusione della francese Arcelor e dell’inglese Mittal Steel.
La vecchia insegna è stata sostituita dal nuovo marchio ArcelorMittal Italia. «Un’intesa che va bene per tutti», l’aveva definita l’ad Matthieu Jehl. A poco più di due mesi dalla presa in consegna dell’Ilva dall’amministrazione straordinaria, però, ieri i sindacati metalmeccanici Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Usb hanno proclamato il primo sciopero di 24 ore. La protesta si terrà il 14 gennaio «a sostegno delle rivendicazioni sindacali» e lo sciopero scatterà dalle ore 7.
I sindacati contestano le «comunicazioni aziendali» in merito all’intenzione di spostare in modo «unilaterale», si sostiene, «il personale di alcuni reparti dello stabilimento». I rappresentanti dei lavoratori affermano anche che «il piano occupazionale al momento risulta incompiuto rispetto agli 8200 lavoratori previsti dall’accordo del 6 settembre», si tratta di quello stipulato al Mise, presente il ministro Luigi Di Maio, che ha chiuso la trattativa sindacale con Arcelor Mittal un anno dopo il suo avvio. Per i sindacati, «a fronte del graduale raggiungimento di produzione prefisso dal piano industriale appare evidente la necessità di implementare l’organico che al momento viene selezionato da altri impianti con mansioni del tutto differenti alle attività previste». Da fonti vicino all’azienda si apprende che si sta valutando il caso per vedere cosa fare.
Nei giorni scorsi, intanto, la sola Fiom Cgil ha di nuovo protestato sulle modalità di selezione ed assunzione del personale, confermando l’esistenza di anomalie nelle scelte e chiedendo una risposta a Jehl dopo l’incontro dei primi di novembre al Mise per una verifica iniziale sull’accordo di settembre. Da rilevare che in quella sede Arcelor Mittal ha dichiarato che il processo di selezione del personale ha confermato, per l’87 per cento, le posizioni che i dipendenti avevano già con Ilva in amministrazione straordinaria.
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