I sindaci ribelli fanno i BUONISTI, ma a spese di chi? Se i comuni non possono permettersi la spesa…a pagare sarebbero gli italiani tutti.
Cosa c’è da dire. A fare i buoni è bello, peccato però che poi la spesa cade su tutti quelli che stanno lottando per far ripartire l’Italia.
Ebbene sì. I sindaci di sinistra fanno tanto i buoni, quelli a favore dell’accoglienza. Solo che poi la spesa graverebbe sullo Stato, costretto a prendere soldi agli italiani.
Leggiamo Il Giornale:
E, purtroppo, la spesa, sarebbe a carico dello Stato, con nuove tasse e deficit statali o con nuovi ripiani dei debiti dei servizi sanitari e nuovi soldi agli enti locali o nuovi loro debiti, scaricati sulla legge di bilancio. Oppure i Comuni potrebbero farsi carico degli atti umanitari che mancano nella Legge sicurezza di Salvini con economie di bilancio, aumentando le tasse locali.
Ed ecco così che il sindaco progressista di Milano Sala obbietta che bisognerebbe aumentare i casi di diritto di asilo ed inoltre garantire la stessa tutela di chi ha un tale diritto, anche ai nuclei familiari vulnerabili, termine che si presta a molte diverse interpretazioni. Poi lui, come altri sindaci che protestano, aggiunge che «più persone saranno per strada senza vitto e alloggio, più saranno i casi di cui noi sindaci dovremo prenderci cura».
E, detto con eleganza, come si addice al sindaco della capitale morale dell’Italia, ma vuol dire, in pratica che, secondo Sala, bisogna mettere nei Centri di accoglienza pagati dallo Stato tutti i clandestini che sono arrivati illegalmente.
Ma forse non è ancora chiaro a tutti, che a volere il dl Sicurezza sono la maggioranza del popolo italiano, che chiede, dopo tanto tempo, un briciolo di opportunità per recuperare fiato e dignità, dopo essere stato schiacciato dall’egoismo del vecchio governo Renzi.
Fonte: ilgiornale