La Kyenge lancia l’anatema: «Fermiamo a tutti i costi il partito del “prima gli italiani”»

Basta con il partito del “prima gli italiani”. Chi poteva esprimere questo monito sprezzante verso chi difende gli interessi dei cittadini di questo Paese, se non Cecile Kyenge: un’altra voce che si sta spendendo e sbracciando a sostegno dei sindaci ribelli al dl Salvini. La Kyenge torna a parlare e subito si mette in luce con dichiarazioni anti-italiane. Cogliendo l’assist della partita di Supercoppa vietata alle donne, l’ex ministro del governo Letta prova a mettere a segno un tiro contro il nemico di sempre, il viceministro Salvini. «Non capisco Salvini, non sono d’accordo con lui: non basta dire “io alla partita non ci vado”, non abbiamo bisogno di spot. Non è che non ha delle responsabilità, ha un ruolo decisionale, faccia annullare il regolamento per rispettare dei diritti fondamentali». Lo dice all’Adnkronos Cecile Kyenge, ex ministra per l’Integrazione, oggi eurodeputata del Pd, anche lei cadendo dalle nuvole su un Paese come l’Arabia Saudita, protagonista di ben altre e reiterate “violazioni” e atrocità.

«Basta con il “prima gli italiani”»
Poi la lingua batte dove il dente duole, ossia il dl sicurezza e il reddito di cittadinanza agli immigrati. «Io sto senza se e senza ma con i sindaci che stanno facendo la disobbedienza civile. Noi uomini e donne delle istituzioni – avverte Kyenge – dobbiamo costruire una corazza di diritti, non certo di ferro, che metta al riparo dalle discriminazioni e dalle atrocità», dice parlando di una legge votata dal parlamento italiano e firmata dal Capo dello Stato. E poi esce allo scoperto quando le chiedono cosa pensi del reddito di cittadinanza agli stranieri. Va dritta all’attacco. In cauda venenum: «Quel che conta – dice la Kyenge- è proteggere le persone, specialmente quelle più vulnerabili. Vedo, invece, solo il principio “prima di tutti gli italiani”…».

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