L’austerity grillina? Il controllo dei costi? Il taglio agli sprechi? Balle. La Camera guidata da Roberto Fico costa più di quella della Boldrini

L’austerity grillina? Il controllo dei costi? Il taglio agli sprechi? Balle. La Camera guidata da Roberto Fico costa più di quella della Boldrini.

Infatti le spese di Montecitorio nel 2018 toccheranno quota 958 milioni di euro. Nel 2017 invece la gestione dell’ex presidente ha toccato i 950 milioni di euro. Insomma il primato per i costi va a Roberto Fico. Va detto che nel complesso negli utlimi anni le spese di Montecitorio sono calate. Ma a quanto pare l’impresa non è riuscita a Fisco per questo anno.

“Complessivamente, dal 2012 c’è stata una riduzione di 150 milioni di euro, pari a circa il 13,5%. Inoltre, in ciascuno degli anni del triennio 2019-2021 il totale dell’entrata risulterà superiore al totale della spesa, confermando la condizione di equilibrio del bilancio”, si legge in una nota di Montecitorio. Poi sempre la Camera ricorda che la spesa di funzionamento “nel 2019 sarà pari a 547 milioni di euro e segnerà, rispetto al 2018, una riduzione di 10,8 milioni di euro. Anche nei due anni successivi si evidenzia una riduzione della spesa di funzionamento pari, nel 2020 rispetto al 2019, a 3,6 milioni di euro e, nel 2021 rispetto al 2020, a oltre 7 milioni di euro”. Montecitorio di fatto difende questa fallita riduzione dei costi nel 2018 ripsetto al 2017 a causa delle elezioni dello scorso 4 marzo. Come ricorda la Stampa in questo momento non si sente affatto il taglio dei vitalizi fortemente coluti dai Cinque Stelle. I famosi tagli da 40 milioni di euro sono finiti in un di accantonamento per eventuali grane con i ricorsi dei parlamentari.

il giornale.it


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