Germania, esponente di sinistra critica l’islam. E l’Spd lo vuole cacciare
Thilo Sarrazin, ex assessore della città di Berlino dello Spd ed ex membro del direttivo della Bundesbank, è da anni al centro dell’attenzione per le sue posizioni critiche nei confronti dell’Islam.
E adesso, per la terza volta, il partito vuole cacciarlo: “Le sue tesi non si accordano ai principi fondanti della Spd e causano un grave danno al nostro partito”, ha detto il segretario organizzativo Lars Klingbeil.
Già la scorsa estate, quando Sarrazin aveva presentato il suo libro “Acquisizione ostile”, i vertici del partito gli avevano chiesto un passo indietro. Il libro era stato accusato di“islamofobia” e i socialdemocratici avevano domandato a Sarrazin di andarsene volontariamente. Il partito ha anche creato una commissione interna ad hoc, il cui “rapporto molto approfondito” è stato sottoposto alla direzione dello Spd. E in base a quanto sostenuto dalla commissione, Klingbeil ha affermato che è stato deciso di avviare un procedimento di espulsione nei confronti di Sarrazin, il terzo. E sempre per lo stesso motivo: la critica nei confronti dell’islam.
I suoi libri sono da tempo ai primi posti della classifica dei bestseller. E hanno sempre provocato un dibattito molto intenso in Germania. Il più noto dei suoi lavori, “La Germania si abolisce da sé” del 2010, ha venduto 1,5 milioni di copie e da più parti è accusato di aver alimentato al clima xenofobo nel Paese. Tra le tesi del suo ultimo libro, quella che fa più scalpore è stata quella secondo cui l’Islam “blocca il progresso e minaccia la società”, e rappresenta “un’ideologia della violenza“. Tanto che Sarrazin lancia anche la proposta di bloccare l’immigrazione musulmana in Germania.
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