Padre e figlio contabili arrestati: con questo redditizio trucchetto favorivano i clandestini
Conclusa con successo un’operazione della guardia di Finanza in provincia di Salerno, a Baronissi. Qui due contabili, padre e figlio, sono stati arrestati con l’accusa di aver prodotto falsa documentazione ai fini di favorire l’immigrazione clandestina.
I due uomini, Gaetano e Michele Pappalardo, sono stati raggiunti grazie alle indagini con le quali le fiamme gialle hanno accertato la responsabilità dei due uomini, con l’uso di intercettazioni telefoniche ed ambientali. Altre 11 persone sono indagate per un giro d’affari non indifferente.
In pratica per un corrispettivo modesto, i due falsificavano la dichiarazione dei redditi di cittadini clandestini per superare la soglia necessaria per poter richiedere ed ottenere il permesso di soggiorno. Il numero di clandestini che hanno aiutato è altissimo, di conseguenza il giro d’affari era interessante.
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, i ragionieri si occupavano di compilare delle false dichiarazioni reddituali a beneficio di cittadini stranieri in modo tale che questi risultassero detentori di un reddito superiore ai 5.800 euro. Dimostrando di avere raggiunto questo valore soglia, i clandestini potevano quindi richiedere il rilascio del permesso di soggiorno.
Era il più anziano dei due a coordinare l’intera operazione, ed a trasmettere i dati fasulli all’Agenzia delle entrate. Naturalmente un simile servizio non veniva certo eseguito gratuitamente. Per ogni documento redatto gli imputati richiedevano dai 15 ai 30 euro di commissione.
I finanzieri hanno dimostrato che la redditizia attività illecita era stata portata avanti per anni. Dei controlli effettuati all’anagrafe tributaria hanno infatti portato alla scoperta di ben 10.027 dichiarazioni dei redditi fasulle relative ad extracomunitari trasmesse nell’arco di tempo che intercorre tra 2013 e 2017. Le documentazioni venivano poi inviate all’ufficio stranieri della questura di Salerno con allegata la richiesta di permesso di soggiorno.
A confermare le indagini, oltre alle intercettazioni, anche i racconti di numerosi stranieri che hanno usufruito del servizio offerto dai ragionieri e che adesso sono ascoltati dagli inquirenti. Fra questi, il bengalese Shahidul il quale, dopo aver provveduto a garantirsi un permesso di soggiorno, era tornato a rivolgersi ai due uomini per ottenerne uno anche per la moglie.
La speranza è che sulla base di queste indagini vengano scoperti anche altri che fanno cose simili, immaginiamo infatti che i due contabili non siano gli unici a fare cose simili in Italia. Ma di sicuro rimane il fatto che non sarà facile rintracciare tutti i clandestini che hanno beneficiato delle pratiche illegali dei due.
Fonte: Il Giornale