Fisco, parla il generale Giuseppe Arbore: controlli sui conti, cosa cambia
Approvato il decreto fiscale, resta da capire che cosa cambia adesso per i cittadini. La prima novità riguarda la Guardia di finanza e la possibilità di controllo dei dati bancari, in particolare l’accesso ai dati dell’ archivio dei rapporti, cosiddetto «rafforzato», già a disposizione dell’Agenzia delle entrate. A chiarire la questione è il generale Giuseppe Arbore, che al Giornale spiega che questa riforma “estende alla Gdf facoltà già previste per l’ Agenzia delle entrate che riceve dalle banche, nell’ anagrafe rafforzata, una serie di dati relativi ai saldi dei conti correnti degli italiani e delle movimentazioni medie per analisi di rischio. Non sono dati sul singolo soggetto, ma per analisi”. In sostanza, se, per esempio si vede in un territorio “un innalzamento dei saldi medi di conti correnti non giustificato da una crescita del Pil, vuol dire che c’è un flusso finanziario che ha un’origine non perfettamente lecita. Si fa allora una scrematura con altri alert di rischio in ragione dell’esistenza di partite Iva connesse e si può quindi arrivare a un’individuazione di un numero circoscritto di soggetti su cui poi avviare gli accertamenti”.
Estesa anche la disponibilità di dati sui conti correnti degli italiani all’estero, ma sempre per finalità fiscali. “In termini di reciprocità, visto che anche il nostro Paese comunica agli altri Stati i dati di chi ha aperto qui un conto corrente, l’Agenzia delle entrate già riceve queste informazioni. In base alle norme comunitarie la finalità esclusiva è di contrasto all’evasione fiscale.
Con il decreto Fiscale questi dati potranno essere condivisi con la Guardia di finanza”. Ma attenzione, conclude Arbore: “Tutti gli accessi all’archivio dei rapporti finanziari effettuati dal personale del corpo sono puntualmente tracciati e oggetto di costante monitoraggio sulla base di disposizioni specifiche impartite dal comandante generale”.