Moscovici, idolo UE amato dagli italiani dei poteri marci, ancora contro l’Italia
Oramai Pierre Moscovici, umiliato e annichilito nella sua patria dove il meno che potrebbe accadergli è di non essere considerato da nessuno, gioca a fare il provocatore professionale.
Oggi ha rilasciato contemporaneamente due dichiarazioni.
Con la prima affermava che la riduzione del deficit italiano “non è ancora sufficiente”.
Con la seconda invece dava per scontato che le misure di Emmanuel Macron per placare i Gilet Gialli, che potrebbero portare il disavanzo al 3,4% nel 2019 e forse anche di più, possano ottenere il beneplacito della Commissione UE. Si è limitato ad aggiungere una postilla che significa nulla sul piano pratico: ‘Ciò che è desiderabile è che questo superamento sia il più limitato possibile’.
La sfrontatezza, l’inconsistenza e l’arroganza di questo inetto d’oltralpe è oltremodo provocatoria e mira a gettare discredito sul Governo Conte.
Sa che non può negare all’Italia di Conte ciò che ha già accordato alla Francia di Macron. Ciononostante, sapendo che ormai Macron e lui sono politicamente dei rifiuti da buttar via per i francesi, si ostina nell’azione mediatica contro l’Italia.
Ha l’obbiettivo di insinuare il dubbio tra gli italiani che sostengono il Governo Conte e che hanno dato il voto a 5 Stelle e Lega, che vengano mantenute le promesse che sono state fatte loro al momento delle elezioni del 4 marzo scorso. A noi italiani che sosteniamo il Governo Conte interessa solamente che le due misure più importanti – Reddito di Cittadinanza e abolizione della Fornero con quota 100 – vengano realizzate con le modalità e con i tempi indicati e confermati ad ogni occasione.
Al riguardo il Governo è assolutamente compatto.
Gli ormai ‘giornalini’, amici di Macron e di Moscovici e nemici dell’Italia, puntano e fanno di tutto per far apparire il contrario con azioni di vera e propria falsificazione delle notizie, mediante il riporto delle stesse in maniera parziale o distorta o con commenti e i cosiddetti ‘retroscena’ inventati di sana pianta: come si può smentire una fonte se questa non viene rivelata? Ma la realtà vera è altra cosa da come viene rappresentata da costoro.
Intanto Conte ieri sera subito dopo la riunione con Moscovici ha fatto presente l’essenziale per noi cittadini: “non tradire la fiducia degli italiani”, e rispettare “gli impegni presi con le misure che hanno maggiore impatto” come “quota 100 e reddito di cittadinanza“.
Il Presidente Conte stamattina fa anche sapere di essere fiducioso e orgoglioso per la proposta che ha illustrato ieri sera a Bruxelles e ha deciso di non prestare il fianco alla ridicola provocazione di Moscovici e perciò non gli ha replicato. Conte, ha fatto sapere che “pure in una responsabile riduzione del rapporto deficit/Pil”, la proposta che ha portato a Bruxelles “lascia invariati reddito di cittadinanza e quota 100, coerentemente con quanto sempre promesso”.
Se questo non bastasse i vice premier Di Maio e Salvini hanno rilasciato una dichiarazione congiunta che toglie qualsiasi dubbio a chi avesse dato retta alle disinformazioni delle centrali media dei poteri marci: “Continuiamo a sostenere con convinzione la nostra proposta. Piena fiducia nel lavoro di Conte”,e ribadiscono vieppiù che “teniamo fede a ciò che avevamo promesso ai cittadini, mantenendo reddito di cittadinanza e quota 100 invariati”. E concludono così: “Manterremo tutti gli impegni presi dal lavoro alla sicurezza, dalla salute alle pensioni senza penalizzazioni, dai risarcimenti ai truffati delle banche al sostegno alle imprese”.
C’è da chiedersi come possa pensare l’inetto e spaccone Moscovici di influenzare negativamente gli italiani sull’operato del governo.
Presto detto.
Le sue quinte colonne in Italia sono i poteri marci con i loro media TV, web, radio, giornali che fanno da megafono alle sue inutili parole. Per i loro interessi non avrebbero esitazione a compiere qualsiasi azione indegna. Sono al capolinea, stanno tirando le cuoia, ma faranno ancora di tutto per continuare ad ingrassarsi a nostre spese.
Non facciamoci prendere in giro da loro e dai loro pennivendoli che remano contro l’Italia.