Quella di Bonifazi indagato è una “vergognosa notizia che stamani molti organi d’informazione hanno oscurato”.
“Francesco Bonifazi, – scrive il M5S in un post pubblicato sul proprio blog ufficiale – è indagato per finanziamento illecito. Sì avete capito bene: finanziamento illecito”.
“Ricordate la storia dei 150 mila euro che il costruttore Parnasi aveva dato alla fondazione Eyu (fondazione legata al Pd)? Bene… quei soldi sarebbero stati destinati proprio al Pd,” aggiungono i pentastellati, che spiegano: “Siamo stati i primi a denunciare l’opacità di questa operazione che oggi, finalmente, pare inizi ad emergere in maniera più chiara, netta e dettagliata!”.
“Siamo dinanzi a un sistema marcio e macabro, un mix di affari oscuri tra politica, favori e imprenditori, che contraddistingue da anni il modus operandi delle vecchie forze politiche – continuano – In tutto questo che fine ha fatto Matteo Renzi? Difficile credere che l’ex segretario del Pd non fosse a conoscenza di questa misteriosa e presunta illecita operazione, visto che Bonifazi è il suo braccio destro. Renzi adesso farà finta di non sapere nulla di questa inchiesta. Farà come fece Craxi nella prima fase dell’era che sarebbe diventata poi “tangentopoli” o avrà il coraggio di raccontare – se la conosce – la verità?
“Adesso – prosegue il post – aumentano i nostri dubbi sul perché sia Renzi che il Pd da anni sfuggano alla nostra richiesta di rendere trasparenti, e pubblici, tutti i bilanci delle loro fondazioni e i nomi di chi li finanziano. Ricordiamo che anche Buzzi, condannato per mafia, ha finanziato le cene elettorali del Pd e di Renzi tramite denaro destinato alla fondazione Open di Renzi. Oggi sarebbe la volta di Parnasi, accusato di corruzione”.
Secondo i 5Stelle “a questo punto deve essere chiaro a tutti che alla prossima capigruppo verrà calendarizzato il ddl Spazzacorrotti che contiene al suo interno anche una norma sulla massima trasparenza dei finanziamenti ai partiti politici e alle fondazioni sia sui finanziamenti ricevuti che delle attività finanziarie svolte, così come previsto nel Contratto di Governo (pagina 36)”.
“Renzi e il PD dovrebbero avere il coraggio di approvarlo all’unanimità. Diversamente si renderebbero politicamente complici di un sistema che, come risulta dalle inchieste giudiziarie, si baserebbe su finanziamenti illeciti, tangenti, consulenze e favori scambiati tra politici e imprenditori ai danni dello Stato e dei cittadini. E’ questa sarebbe la più schiacciante prova politica a carico del PD,” conclude il post.