Sgominata banda di narcotrafficanti nigeriani, vendevano anche a minori. Ecco come erano in Italia
Droga vuol dire morte, e le strade italiane sono sempre più invase dalle morte, anche di minori. No, non è una campagna per la prevenzione dell’uso di stupefacenti, ma è il quadro della realtà che è presente nel nostro paese.
Lo spaccio è sempre più spesso nelle mani di pusher africani, in particolar modo nigeriani, i quali hanno un’organizzazione ben strutturata che gli permette di controllare le piazze di spaccio di diverse città italiane.
Ovviamente non si fanno scrupoli a vendere le dosi a basso prezzo (con droga tagliata con chissà quali sostanze) anche a minori che hanno trovato la morte come Desirée (a Roma) o Pamela (a Macerata). Ed è proprio nella città delle Marche che è stata sgominata una banda di spacciatori nigeriani.
Sono 33 le persone deferite all’autorità giudiziaria e 15 sono state fermate dalla polizia: tredici di loro sono state sottoposte a misura cautelare in carcere , mentre per gli altri due è stato emesso un divieto di dimora. Sono questi i numeri dell’operazione condotta dalla squadra mobile di Macerata e coordinata dal Procuratore Capo Giovanni Giorgio (che già lo scorso luglio aveva portato a cinque arresti).
Il quadro che ne emerge è sconcertante. Le intercettazioni telefoniche, la strumentazione sofisticata, i presidi di ripresa, gli appostamenti e le operazioni di agenti sotto copertura ha permesso di documentare e sgominare un vero e proprio supermercato della morte. La morte venduta dagli immigrati a studenti, ragazzi e ragazze. Ragazze come Pamela, che in quella rete è caduta per poi finire uccisa e fatta a pezzi.
“L’attività di indagine – si legge nel comunicato della polizia – ha permesso di accertare una fiorente attività di spaccio gestita da cittadini extracomunitari di origine africana, la maggior parte di nazionalità nigeriana i quali, in numerosissimi luoghi della provincia, cedevano sostanza stupefacente del tipo eroina”. L’outlet della droga era a Treia, a Passo di Treia e altre zone di Macerata come i Giardini Diaz, Parco Fontescodella, via Pace, via Roma e nei pressi di due istituti scolastici di questo centro: Scuola Enrico Fermi e Istituto Galilei.
Qui gli immigrati cedevano morte anche ai minorenni. In totale la mobile ha accertato “1250 cessioni nella Provincia in tutte le ore della giornata e con clientela assai variegata”. Le autorità lo definisco un “commercio di sostanze stupefacenti al minuto” vendute anche ai minori ed a “basso costo”.
Nigeriano dunque regolarmente residenti in Italia, sfruttando l’istituto del permesso per motivi umanitari, una sorta di contentino per chi si vede rifiutato il diritto d’asilo. Questi speciali permessi rappresentano un’anomalia nel sistema europeo e, per fortuna, sono stati appena cancellati da Salvini col decreto sicurezza. Ed ora, tutti a casa.
Fonte: Il Giornale