Rimini, cliente aggredito da straniero reagisce e gli cava l’occhio
Grave episodio di violenza, l’ennesimo, commesso da uno straniero fuori controllo all’interno di un locale pubblico, stavolta a Santarcangelo, in provincia di Rimini.
All’interno dell’Autobar di via Braschi si è presentato di primo mattino un magrebino armato di catena, il quale ha dapprima distrutto ciò che gli capitava sotto tiro e poi aggredito un cliente che stava tentando di riportarlo all’ordine. L’avventore del locale si è difeso come ha potuto, riuscendo ad infilzare l’occhio dell’extracomunitario con la gamba di una sedia, impugnata come arma per contrastare la catena utilizzata dal magrebino. Quest’ultimo, di cui non si conoscono ancora le generalità, si troverebbe tuttora ricoverato al Bufalini di Cesena in gravi condizioni. L’uomo perderà quasi sicuramente la vista dall’occhio sinistro, a causa del fatto che il bulbo è rimasto gravemente danneggiato.
Il titolare dell’Autobar Stefano Lunedei racconta in prima persona l’episodio sulle pagine de “Il Resto del Carlino”. “Saranno state le 7,40. Nel bar c’erano i due dipendenti, quando è arrivato il magrebino. L’avevamo visto altre volte, e aveva già dato dei problemi”. Pur non sembrando ubriaco, l’uomo ha dato in escandescenze fin da subito. “Aveva in mano la catena di una bicicletta, e ha cominciato a rompere tutto. Era proprio fuori di testa. Ha minacciato uno dei clienti e poi ha iniziato a colpirlo con quella catena”.
A quel punto, la vittima dell’aggressione ha impugnato una sedia per difendersi ed allontanare da sé il facinoroso, centrato nell’occhio sinistro da una delle gambe. Vista la gravità della ferita è stata chiamata un’ambulanza, che ha trasportato il magrebino all’ospedale di Rimini. Qui i medici hanno constatato che il bulbo oculare era letteralmente esploso, ed hanno disposto il trasferimento del ferito presso l’ospedale di Cesena, maggiormente attrezzato per traumi così gravi.
Ignote le generalità del nordafricano, sprovvisto di documenti. I carabinieri di Rimini tenteranno dunque un’identificazione dopo aver rilevato sul ferito le impronte digitali.
Ancora in corso le indagini, con gli inquirenti che si stanno occupando di registrare le testimonianze dei presenti al momento della colluttazione e di acquisire i filmati di alcune telecamere di sorveglianza della zona. Non risulta al momento nessun indagato, anche se l’ultima parola in merito spetterà al magistrato di turno.
Il titolare dell’Autobar si dice estremamente preoccupato per la situazione sicurezza, oramai sempre più fuori controllo. “Con certa gente non ce la facciamo davvero più. I nostri locali sono aperti 24 ore su 24, e con un bar aperto tutta la notte entra di tutto. Questi non hanno paura di niente, e quando arrivano i carabinieri minacciano anche loro. In qualche modo dobbiamo tutelarci, non si può vivere nella paura.”