Termosifoni, la beffa nella bolletta finora sconosciuta. Li spegni per risparmiare? E invece continui a pagare
Arrivano brutte sorprese dalla bolletta dei consumi del gas domestico. Anche se durante il periodo estivo i termosifoni restano spenti, per colpa dei ripartitori di calore – ormai obbligatori per legge – vengono rilevati come se fossero accesi. L’allarme è partito dalla rivista il Salvagente dell’associazione Altroconsumo, dopo che l’inquilino di un condominio di Melzo, in provincia di Milano, ha scoperto costi sospetti sul riscaldamento in piena estate. Il signor FrancoLodigiani ha raccontato la sua scoperta all’associazione dei consumatori fatta lo scorso settembre, quando la scatoletta aveva rilevato 315 scatti, circa 30 euro, cioè il 5% del consumo di un anno, nonostante gli strumenti per la rivelazione dei consumi fossero stati azzerati alla fine dell’inverno.
Il fenomeno ha una spiegazione tecnica, ma non ancora una soluzione, come ha chiarito Franco Pozzoni, presidente di Cna installazione impianti in Lombardia: “È normale, la scatoletta bianca misura la differenza di calore del radiatore rispetto all’ambiente- se ho un radiatore che è irraggiato dal sole durante l’estate, e si scalda la piastra d’acciaio, questa diventa cada rispetto all’ambiente, il ripartitore comincia a conteggiare”. Il giornale ha contattato un ingegnere ed ha confermato che è sufficiente quindi una differenza di temperatura anche pari a 3-4° tra radiatore e atmosfera circostante per avviare il conteggio degli scatti.
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