L’ultima sparata di Oliviero Toscani: “Io sono patrimonio dell’umanità. Oggi in Italia è come con le leggi razziali”
Oliviero Toscani torna a parlare dell’Italia, del suo momento politico e di un periodo storico che il famoso fotografo avvicina agli anni bui delle leggi razziali.
“Sono un patrimonio dell’umanità”, si (auto)celebra Toscani. “E tutta la mia generazione lo è, tutti quelli nati tra il 1939 e il 1950. Ci sono tutti, da Mohammed Ali ai Beatles”. Il prossimo lavoro del fotografo sarà una campagna per l’Onu sul settantesimo anniversario dei diritti umani. “E ci tengo particolarmente – spiega – soprattutto in questo momento in Italia, dove i diritti umani e civili stanno sparendo. Stiamo vivendo un momento come quello delle leggi razziali, attenzione. Non sono un collaborazionista, non voglio esserlo. È incredibile che nessuno si muova”.
A sorpresa, in realtà, Oliviero Toscani si schiera con Weinstein contro il #MeToo a proposito del quale “non è tutto giusto”. “Andrò a difendere Harvey Weinstein – dice il fotografo – Non è che difendo quello che ha fatto, voglio spiegare perché è successo questo. Che non è solamente colpa sua. Aspettate e vedrete”. In attesa di sapere cos’ha in serbo Toscani, bisognerà accontentarsi di sapere che continuerà a “lavorare con Benetton“ perché “non credo che ci sia un’altra azienda come Autostrade per l’Italia, è una grande azienda serissima”. E il ponte di Genova? “Un incidente è un incidente, nessuno lo ha voluto”.
L’ultima istantanea Toscani la dedica alla politica. “È da domandarci da chi siamo governati, Qui Quo Qua, i nipoti di Paperino, sono molto più intelligenti – attacca – Vedi, i grillini è il più grosso spettacolo comico che Beppe Grillo ha messo insieme”.