Global compact, Lega contro il diritto a migrare: “Non faremo entrare tutti”
Nei giorni scorsi diversi esponenti del centrodestra avevano invitato il governo, e in particolare la Lega, a prendere posizione contro il Global Compact sui migranti, l’accordo internazionale sul “diritto a migrare”.
Oggi il Carroccio ha raccolto la richiesta: il capogruppo in Commissione Esteri ha presentato una risoluzione per spiegare “perché il nostro Paese, come hanno già fatto anche altri Stati europei, non deve aderire al Global Compact”.
“Nessuno può imporci un’immigrazione incontrollata”, attacca il capogruppo Paolo Formentini secondo cui l’accordo internazionale nient’altro è che “l’ennesimo tentativo di ingerenza nelle politiche nazionali”. Sono già diversi gli Stati che hanno annunciato il desiderio di non aderire all’accordo. Si va dagli Stati Uniti alla Polonia, passando per l’Austria, l’Ungheria e l’Australia. Ora nell’elenco potrebbe aggiungersi pure il Belpaese.
“Ci sembra assurdo dare ad un organismo non eletto che non risponde direttamente ai cittadini una competenza propriamente statuale”, aggiunge Formentini. “È anacronistico e socialmente pericoloso – prosegue – limitare la sovranità nazionale nella gestione dei flussi migratori. Allo stesso tempo è falso che il fenomeno della migrazione di massa sia positivo e vantaggioso per tutti. Lo abbiamo visto in questi anni di finta accoglienza voluta dai governi di sinistra cosa è successo in Italia. Occorre quindi una netta distinzione tra rifugiati, per quali le nostre porte sono e saranno aperte e migranti economici e clandestini“.
La linea della Lega viene ribadita anche da Barbara Saltamartini. Per la deputata della Lega e Presidente della Commissione attività produttive della Camera il Carroccio non consentirà “ingressi a chiunque, neanche sotto il cappello dell’Onu tramite il Global Compact”. “Allo stesso tempo – conclude la deputata del Carroccio – saremo sempre favorevoli ad una regolamentazione seria dei flussi ma non possiamo concedere a tutti il diritto di emigrare, indipendentemente dalla ragione che spinge a farlo. Né siamo e saremo propensi a perdere ulteriormente la nostra sovranità. Come è ben noto, noi siamo per una rete sicura di accoglienza, per coloro che effettivamente ne hanno diritto, ed è per questo che sosteniamo i corridoi umanitari. Allo stesso tempo, però, continueremo ad essere contrari a ingressi incontrollati nel nostro territorio”.
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