L’accusa a Di Maio senior a Le Iene: “Lavoravo in nero nella sua ditta”
L’ombra del lavoro nero nell’impresa edile del padre di Luigi Di Maio? A denunciarlo alle Iene è stato un ex operaio, Salvatore Pizzo di Pomigliano d’Arco, che ha rivelato di aver “lavorato due anni in nero, mi pagava Antonio Di Maio”.
L’ex dipendente poi parla anche di un episodio che lo ha riguardato molto da vicino per un infortunio ad un dito. Il padre del vicepremier, secondo quanto riportato dall’operaio, avrebbe chiesto al suo dipendente “di non dire che mi ero fatto male nel suo cantiere. Mi consigliò di dire che mi ero fatto male in casa”. Quanto raccontato dal dipendente risale, come riportato da Le Iene a “un periodo antecedente di due anni a quando Luigi Di Maio è diventato proprietario al 50% dell’azienda di famiglia”, impresa in cui lo stesso attuale vicepremier ha lavorato per un periodo come operaio.
La Iena Filippo Roma ha poi chiesto spiegazioni proprio al vicepremier: “Io non gestisco direttamente l’azienda. E tra il 2009 e il 2010 non ero socio. A me questa cosa non risulta ma il fatto è grave, verificherò”, ha spiegato il grillino. A quanto pare tra il vicepremier e il padre i rapporti non sono sempre stati idilliaci: “Io e mio padre per anni non ci siamo neanche parlati, non c’è stato un bel rapporto per anni, adesso è migliorato un po’. Non sapevo di lavoratori in nero. A me non risulta ma il fatto è grave, non mi ricordo di questo operaio ma ce ne sono stati tanti. A quell’epoca avevo 24-25 anni, io nell’azienda di famiglia ho aiutato mio padre come operaio ma non gestivo le cose di famiglia. Devo verificare questa cosa, verifichiamo tutto assolutamente”. “Se è andata cosi mi dispiace per quella persona. Sono sempre andato avanti nella convinzione che nella mia famiglia si rispettassero le regole, se è successo qualcosa sul luogo di lavoro con mio padre questa persona ha il dovere di dirlo, non solo a voi ma lo faccia presente a tutte le autorità. Gli chiederò spiegazioni e vi farò sapere”.
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