Immigrato stacca a morsi il dito all’agente. La polizia spara col taser
Gli ha staccato un pezzo di dito. A morsi. La notte di follia di un cittadino egiziano di 34 anni si conclude con una buona notizia ed una cattiva: la prima, l’utilizzo del taser che ha prodotto effetti positivi per l’incolumità degli agenti; la seconda, che la pistola elettrica in dotazione non è bastata per evitare del tutto un tragico epilogo.
Siamo a Milano, in via Mambretti, via periferica a metà strada tra Certosa e Quarto Oggiaro. Tarda serata di ieri. Alcuni passanti chiamano le forze dell’ordine segnalando un uomo intento a rompere i finistrini delle auto parcheggiate in sosta. Con un martello l’egiziano sta distruggendo anche le pensiline della Stazione Certosa. Sul posto si catapultano cinque volanti della polizia ma l’uomo non si arrende: aggredisce i poliziotti e, quando uno degli agenti si avvicina per disarmarlo, il 34enne gli stacca a morsi un pezzo di polpastrello della mano sinistra. Trasportato di corsa all’ospedale di Sesto San Giovanni, i medici tentano di salvargli la mano ma sono stati costretti ad amputare il polpastrello. Il servitore dello Stato se la caverà con 50 giorni di prognosi.
Per arrestare il malvivente, per la prima volta in Italia, i poliziotti hanno seguito la procedura e sono stati costretti ad utilizzare il taser, la pistola “elettrica” in dotazione da qualche mese alle forze dell’ordine. Esulta il ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Complimenti alle forze dell’ordine – ha commentato il leghista – Quanto successo a Milano conferma l’importanza di estendere l’uso del taser, come previsto nel decreto sicurezza, per essere ancora più efficaci nel contrastare i malviventi. Dalle parole ai fatti”.
L’egiziano, già conosciuto alle forze dell’ordine, è stato trasportato in forte stato di agitazione all’ospedale Luigi Sacco e ora dovrà rispondere dell’accusa di resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale.