Ci mancava l’ Onu per farci venire l’ orchite. Accusa gli italiani di essere razzisti quando nel nostro Paese non si sono registrati, se non raramente, episodi di violenza contro extracomunitari. Semmai è accaduto spesso il contrario. Ieri in televisione, ospite dell’ Aria che tira, egregiamente condotta da Myrta Merlino, ho fatto notare che se fossimo xenofobi avremmo preso a calci nel sedere anche i cinesi, copiosamente presenti dalle nostre parti, e invece essi vivono tranquilli perché lavoratori indefessi, campano con risorse proprie e non si fanno mantenere dallo Stato.
Nessuno nello studio de La 7 ha osato contraddirmi. Tuttavia Massimo Giannini, editorialista della Repubblica, appresa la notizia che Libero è il giornale che negli ultimi due mesi ha guadagnato il 16 per cento delle copie, più degli altri quotidiani che viceversa ne perdono assai, ha interpretato il fenomeno dicendo che questo foglio sale poiché sale in proporzione all’ intolleranza verso gli stranieri. Palle di fra’ Gioele.
La carta stampata, come i programmi tv, fanno incetta di pubblico per un solo motivo: intercettano gli umori e i sentimenti del popolo, che a me non fa schifo mentre i fighetti di sinistra dicono di amare quel popolo, però detestano la popolazione. La quale ama i cinesi in quanto sgobboni e non pesano sulle sue tasche, ma non sopporta la folla di africani che bighellonano per le vie delle città senza sapere che fare e costretti a bivaccare come barboni. Tutto qua.
L’ Onu se ne infischia dei terroristi che mietono vittime in Europa e poi scoccia noi per un razzismo inesistente. Le Nazioni Unite costituiscono un ente inutile e inutili sono i suoi proclami. I tromboni che li incarnano, personaggi abietti, tacciano. E possibilmente spariscano. Quanto ai quotidiani che, anziché sprofondare, emergono serve dire che il loro successo è da attribuire al fatto che ascoltano la base, offrendole non soltanto articoli politici scontati, bensì pezzi di società e di costume. Il resto è chiacchiera salottiera e insensata. Approfitto della circostanza per ringraziare i nostri cari lettori che ci dimostrano stima e affezione. Senza di loro non saremmo niente. Quanto Giannini.