Boschi gelata dai Kompagni. Il retroscena da brividi all’Assemblea generale. Come la riducono.
All’assemblea generale del Pd si sono viste delle belle. Chi accusa chi, nomi illustri assenti e volti noti scaricati dagli stessi colleghi di partito.
E il gelo che circonda Maria Elena Boschi all’assemblea democratica che ha lanciato le candidature a segretario di Marco Minniti e Nicola Zingaretti, è la prova di quanto detto.
Matteo Renzi grande assente. Non c’era, è rimasto a casa, apparentemente disinteressato anche perché Minniti non è propriamente il “suo uomo”.
Gira voce che l’ex segretario stia lavorando sempre più alacremente alla formazione di un nuovo contenitore politico da presentare alle prossime elezioni come alleato del Pd (o quello che diventerà).
Resta, per ora, l’aria da separati in casa. E Repubblica si concentra proprio sulla Boschi, la donna-immagine del renzismo. “Ha il riserbo dell’ospite, non socializza”, nota il quotidiano diretto da Mario Calabresi.
Chiodo di pelle nero, pantaloni scuri, la Boschi si è presentata così: “Il clima di questa assemblea Pd? Non è esaltante, va vissuto con pragmatismo”, è il suo freddissimo commento. “I renziani veri sono 16”, giura Michele Anzaldi.
“Prima o poi, al di là dei risultati del congresso, il tema della riforma del Pd va affrontato”, dichiara la Boschi. Francesco Bonifazi e Andrea Marcucci “fanno coppia, visibilmente annoiati dal rito assembleare.
Gli altri colleghi, da Delrio a Pollastrini, a Matteo Orfini, a Martina, applaudono, forse solo per disciplina metabolizzata nel passato, loro quasi mai, non sono mica alla Leopolda”.
Messa male eh?
Fonte: Libero