“Che si mangino i rifiuti”, “Non c’entra una ceppa”. Scontro Salvini-Di Maio
Lo scontro a distanza tra Salvini e Di Maio si colora d’un lunguaggio non proprio istituzionale.
A creare scintille tra i due vicepremier questa volta è la visita del ministro dell’Interno nella Campania “terra” natale di Luigino.
La frase del leghista finita nella bufera è quella sui rifiuti, antico problema del capoluogo campano. Secondo Salvini “bisogna capire che serve un termovalorizzatore per ogni provincia”. Termovalorizzatore può essere più o meno tradotto anche in “inceneritore“, parola stonata all’orecchio di un grillino.
L’uscita del leader della Lega ha costretto il capo politico del Movimento Cinque Stelle a intervenire. “Quando si viene in Campania e si parla di terra dei fuochi si dovrebbero tener presenti la storia e le difficoltà di questo popolo – scrive su Facebook visibilmente irritato il vicepremier – La terra dei fuochi è un disastro legato ai rifiuti industriali (provenienti da tutta Italia) non a quelli domestici”. E quindi, è il succo del discorso, “gli inceneritori non c’entrano una beneamata ceppa e tra l’altro non sono nel contratto di Governo”.
Le posizioni tra Salvini e Di Maio sono distanti. E di molto. “A metà gennaio va in manutenzione l’unico termovalorizzatore di tutta la regione, che andrà a un terzo del regime – ragiona il leghista – Su questo problema c’è un’incapacità folle che risale a tempi andati, dall’emergenza del 2008 non è cambiato niente in meglio”. Quanto a Comune di Napoli e Regione, “se non vogliono gli impianti – dice – che mangino i rifiuti. Le responsabilità sono di tutti. Ma siccome i rifiuti non si possono mangiare, allora vanno valorizzati. Le nuove tecnologie dicono che non c’è alcun impatto sulla salute della popolazione”.
Sulla questione si è espresso anche il ministro dell’Ambiente, il grillino Sergio Costa. Il quale arriva a parlare di politici (ogni riferimento a fatti o persone è puramente voluto) che vivono “un’altra epoca”. “Stiamo completamente ribaltando il paradigma economico, come anche prescritto nel contratto di governo – spiega Costa – È l’impegno quotidiano del ministero dell’Ambiente. Riduzione, riuso, recupero, riciclo, sono le quattro R che devono diventare un mantra per tutti. Come tantissimi imprenditori del settore hanno sottolineato, questa gestione virtuosa dei rifiuti è il futuro. Quando arriva il termovalorizzatore, il ciclo dei rifiuti è fallito“.
Discorso chiuso? Forse. Difficile non immagine che Salvini sapesse di sollevare una qualche polemica suggerendo la nascita di inceneritori in Campania. Uscita che Di Maio stoppa subito il solito mantra del “non è nel contratto. “Lotta alla contraffazione, contrasto alle organizzazioni criminali, video-sorveglianza del territorio, bonifiche ed economia circolare – fa la lista della spesa il grillino – Tutte cose che sono nel contratto e che stiamo affrontando con il Ministero dell’Ambiente di questo Governo”