Il debito pubblico è “la pietra dello scandalo”. A rivelarlo a ItaliaOggi è Paolo Savona, ministro per gli Affari europei, che spiega l’unico modo per salvare l’euro e l’Unione Europea: “Per la loro sopravvivenza è centrale la sistemazione dei debiti in eccesso al 60% del pil – spiega in un documento inviato direttamente a Bruxelles -. Dunque, tale ridimensionamento deve andare di pari passo con l’introduzione di parametro di stabilità del deficit di bilancio pubblico che non sia fisso, ma cresca al massimo come il pil, per evitare che si formi un nuovo rapporto oltre quella percentuale precedentemente citata”.
Secondo l’economista l’ingrediente principale per mantenere in equilibrio finanziario uno Stato è aumentare percentualmente il debito in misura minore del valore aggiunto che produce. Eppure la governance Ue ignora questa semplice regola e “fa dei due parametri fiscali, simboli immutabili“, nonché “veri piloti automatici” che si sostituiscono a “una politica economica responsabile“. “Infatti – prosegue Savona – gli eccessi di debito servono per piegare i paesi spendaccioni ad accettare la sovranità europea, fatta di politiche deflazionistiche, le uniche, per Juncker, di creare condizioni che consentono ai nostri pronipoti di soddisfare i loro bisogni di crescita”.
È ovvio che la proposta di Savona debba essere applicata garantendo che i debiti di un paese non gravino su quello degli altri: “I debiti devono essere però protetti dagli attacchi speculativi che trovano alimento nella stessa politica europea”.