Migranti e antagonisti in corteo, soliti cori choc: “Lega Salvini, legalo bene”
“Lega Salvini, legalo bene”. All’ennesima manifestazione, che porta gli immigrati e i centri sociali in piazza per protestare contro il decreto Sicurezza appena passato al Senato, si alzano violenti cori contro i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio (guarda il video)
“Bandiere rosse, centri a-sociali, musica ‘etnica’ e L’Internazionale, cori ‘Odio la Lega’, kompagni, ‘presunti profughi’ (speriamo tutti regolari) e insulti di ogni tipo contro di me: tutte medaglie”, replica su Facebook il leader leghista confermando anche agli “amici” che oggi hanno sfilato per le vie di Roma: “La pacchia è stra-finita! Prima gli italiani”.
Il corteo, partito da piazza della Repubblica, si è snodato lungo l’Esquilino fino a piazza di Porta San Giovanni. In diverse migliaia hanno sfilato sfoggiando i soli cartelloni che inneggiano all’accoglienza per tutti gli immigrati che sbarcano sulle nostro coste e condannano il governo perché promuove “misure razziste”. Poi, immancabilmente, se la prendono con la Lega e il suo leader. “Ruspe su Salvini”, urlano alcuni. “Lega Salvini, legalo bene”, fanno eco altri. Fanno a gara chi sfoggia lo slogan più violento che istiga a fare le cose peggiori contro il leader del Carroccio. Gli organizzatori della protesta, invece, hanno fatto finta di niente e hanno chiesto al premier Giuseppe Conte “il ritiro immediato del decreto immigrazione e sicurezza”.
Quella che è andata in scena oggi a Roma è stata la solita propaganda a favore dell’immigrazione. “Accoglienza e regolarizzazione per tutti e tutte”, hanno scandito in presenti che hanno solidarizzato con Mimmo Lucano, anche lui presernte alla manifestazione. “Giù le mani da Riace e dalle Ong”, hanno tuonato i centri sociali che, sfilando a fianco degli immigrati, ganno ribadito il proprio “no ai respingimenti, alle espulsioni, agli sgomberi”. “Marciamo contro il razzismo dilagante – hanno spiegato gli organizzatori – la minaccia fascista, la violenza sulle donne, l’omofobia e ogni tipo di discriminazione”.
Durante il corteo non sono mancate le polemiche montate ad arte dai dem. “Non si capisce perché i manifestanti diretti a Roma siano fermati dalle forze dell’ordine, identificati, i testi dei loro striscioni verificati uno ad uno. Il Viminale chiarisca subito (e garantisca il diritto a manifestare)”, ha scritto in un tweet il presidente del Pd Matteo Orfini. Ma dalla Questura di Roma hanno fatto sapere che sono stati controllati quei pullman che non erano stati preventivamente segnalati alla Questura. “Questa attività – hanno spiegato – rientra nelle operazioni ordinarie che la Questura predispone in eventi con numerose adesioni da tutto il Paese”.
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