Protesta in carcere, ma finisce male per gli agenti. La follia di un tunisino.
Atti di violenza fisica sul suo corpo e infine la mira sugli agenti di polizia penitenziaria. Il sindacato ha raccontato i dettagli.
Il nordafricano avrebbe in un primo momento attirato l’attenzione su di se inghiottendo oggetti di piccola grandezza. Poco dopo invece ha scelto la via peggiore.
Leggiamo i dettagli su Il Giornale:
Il nordafricano ha dato inzio alle sue intemperanze inghiottendo degli oggetti, come alcune batterie ed una piccola tronchesina per unghie. Lo straniero non deve aver considerato sufficienti allo scopo gli atti plateali appena compiuti dato che poco dopo, procuratosi un oggetto tagliente, ha cominciato ad infliggersi delle ferite.
“Per protestare contro le decisioni del consiglio di disciplina”, spiega l’Osapp, come riportato dal quotidiano “La Nazione”. La protesta, dunque, non si è conclusa neppure dopo i gesti autolesionistici. Non pago, il tunisino ha dato fuoco al letto presente nella sua cella ed in poco tempo l’intero locale è stato invaso dal fumo.
Tempestivo l’intervento del personale della struttura detentiva, accorso per sedare l’incendio. Tre agenti della della polizia penitenziaria, nella fattispecie, hanno accusato dei malori a causa dei fumi inalati e sono stati immediatamente accompagnati in ospedale.
Degli agenti ancora non si hanno precise notizie, ma la follia incontenibile dell’uomo sarà punita come merita. Quello che i sindacati fanno notare è il degrado delle carceri e il poco appoggio del governo.
Fonte: ilgiornale