Salvini svela quota 100: “Ci saranno 4 finestre”
Matteo Salvini prova a chiarire i meccanismi che daranno poi il via a Quota 100 nel 2019.
Il ministro degli Interni di fatto spiega quali saranno le finestre per l’uscita dal lavoro con il nuovo sistema previdenziale. Intervistato da Bruno Vespa nel suo nuovo libro, il titolare del Viminale afferma: “Se mi dicono che di botto se ne vanno in pensione centomila persone in settori chiave dell’amministrazione pubblica come le scuole e gli ospedali è ovvio che non possiamo consentirlo. Dobbiamo provvedere gradualmente e con giudizio per evitare esodi di massa”. A questo punto entra nel merito delle finestre che di fatto sono le porte d’uscita dal lavoro che attendono migliaia di italiani: “Perciò – ha annunciato – nell’arco del 2019 ci saranno tre o quattro finestre per procedere a scaglioni. Il nostro obiettivo resta comunque quello di quota 41.
Gli italiani devono sapere che cosa gli succede e quando. Ma dovremo procedere con cautela per evitare che l’Europa ci crocifigga”. Insomma il vicepremier adesso frena sulle uscite dal lavoro, soprattutto nella pubblica amministrazione. Quota 100 è un piano previdenziale che secondo il governo dovrebbe favorire il turn over. Ma probabilmente c’è il rischio che le uscite di massa non possano essere rimpiazzate da nuovi ingressi nel mondo del lavoro in tempi brevi. Ma su queste previsioni c’è anche un’altra incognita e che riguarda le possibili penalizzazioni che potrebbero arrivare sugli assegni con una uscita anticipata dal lavoro. Infatti in tanti potrebbero evitare l’uscita a 62 per ottenere un assegno più alto a 67 anni. Il che ridurrebbe e di tanto la platea che sceglie di abbandonare il lavoro. Una variabile di cui il governo deve tenere conto per non sbagliare i calcoli su quanto possa costare realmente la riforma ed evitare un flop sul fronte occupazionale.
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