I francesi usano un treno regionale per rispedirci un immigrato clandestino
La gendarmerie ci prova ancora. Fortunatamente, a questo giro, i ferrivieri italiani sono stati più lesti e hanno impedito ai militari francesi di rispedirci indietro un immigrato maliano senza permesso di soggiorno caricandolo a forza su un treno regionale diretto a Torino.
“È l’ennesimo episodio di arroganza francese”, sbotta il ministro dell’Interno Matteo Salvinidando l’idea che la frattura che si è venuta a creare con lo sconfinamento a Claviere non si è affatto sanata. Anzi. Dall’Eliseo il presidente Emmanuel Macron continua a dare mandato di riversare in Italia quegli immigrati (per lo più clandestini) che la Francia no vuole tenersi.
Sono da poco passate le dieci di ieri mattina quando un regionale, che sta rientrando a Torino, ferma alla stazione di Modane, in Francia. Durante i controlli di routine, come ricostruito dalla Stampa, la gendarmerie pizzica un africano, probabilmente del Mali, che viaggia senza biglietto e, soprattutto, senza documenti. “Lo straniero ha superato il confine dall’Italia – tuonano i militari francesi – e in Italia deve ritornare”. Ma i ferrovieri italiani non vogliono sentir ragioni e, dopo aver messo bene in chiaro che nessuno può salire senza titolo di viaggio valido, avvertono la polizia ferroviaria di Torino. Alla fine, però, l’immigrato riesce a racimolare i 2 euro e mezzo che gli servono per comprare il biglietto e risale a bordo. Quando il regionale entra nella stazione di Bardonecchia, il maliano viene immediatamente consegnato aa Polfer e portato nel commissariato locale.
“In settimana ci saranno contatti ufficiali con i francesi dopo gli sconfinamenti di Claviere”, fanno sapere dal Viminale. Quasi sicuramente anche i soprusi della gendarmerie di Modane finiranno sul tavolo dell’incontro. Anche perché la pretesa di far salire il maliano irregolare “in carrozza senza un titolo di viaggio” valido è costato al treno regonale diretto a Porta Susa la bellezza di 47 minuti di ritardo. “Adesso Parigi dovrebbe rimborsare i viaggiatori…”, commenta seccato Salvini che, informato di quanto accaduto a Modane, ha chiesto agli inquirenti di Torino di vederci chiaro su quanto accaduto. Se, infatti, non fosse intervenuto il personale di Trenitalia, la gendarmerie avrebbe rimpatriato lo straniero senza avvertire le autorità italiane. “Aggiungiamo un altro capitolo al lungo elenco di lamentele. L’Italia pretende rispetto”, conclude il ministro dell’Interno ringraziando pubblicamente le nostre forze dell’ordine e i ferrovieri che “non ha abbassato la testa” davanti ai francesi.
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