Paolo Savona, bastonata alla Bce di Mario Draghi: “Una grave responsabilità”
I rapporti tesi con Giovanni Tria, le frasi sulla necessità di non scassare i conti, le frecciate ai 5 Stelle per la complessità del decreto fiscale. Paolo Savona, in questo mese di montagne russe sulla manovra, si era confermato nell’imprevedibilità che (forse) gli aveva precluso l’accesso al ministero dell’Economia.
Il titolare del dicastero agli Affari Ue è tuttavia apparso “coperto e allineato”nell’intervista con la direttrice Sarah Varetto andata in diretta su Sky Tg24. “Nessun Paese vanta la stabilità dell’Italia in un contesto così difficile. Il nostro Paese è veramente solido, non c’è il rischio di insolvenza”. Anche per questo, Savona lancia la sfida all’Europa: “La manovra non si cambia? Su questo non c’è dubbio”.
E lo spread sopra 300? L’economista bastona la Banca centrale europea: “Avendo fatto l’unione bancaria, chi è responsabile della stabilità delle banche? Dobbiamo risolvere questo problema: non possiamo avere un’istituzione che avoca a sé i poteri di controllo delle banche, avoca a sé i poteri monetari e non svolge quelle funzioni tipiche che una banca centrale, compresa la Banca d’Italia, ha sempre svolto in Italia. Vi sono incongruenze che vanno affrontate. Se le responsabilità della stabilità del sistema bancario passano nelle mani della Banca centrale europea, dovrebbe essere la Bce a intervenire per evitare che il sistema bancario entri in crisi”.
Poi uno sguardo alle Europee: “Se parliamo del voto italiano, credo che possa esserci una replica del 4 marzo. Per il voto europeo, è incerto, ma le forze anti-europeiste aumenteranno. Quale che sia il risultato, anche un Fifty-Fifty, non è che la replica di ciò che sta avvenendo in giro per il mondo”.