Mimmo Lucano proclamato star dalla TV di Stato. Mattarella non ha niente da dire?
Mimmo Lucano, in stato di arresto, viene proclamato star, divo ed eroe dalla TV di Stato.
Anche gli appartenenti alle Brigate Rosse si ritenevano superiori allo Stato di Diritto e c’era chi li considerava eroi. Il Presidente Sergio Mattarella non ha nulla da dire? I presidenti di Camera e Senato? La Commissione di Vigilanza sulla RAI?
Sono del parere che la TV pubblica abbia creato un gravissimo vulnus allo Stato di diritto.
Se uno viene fatto eroe pur essendo sotto arresto, allora ognuno è autorizzato a scegliersi la legge o la parte di legge su cui dissentire, a farsi eroe perché dissente e a fare liberamente ciò che la legge o la parte di legge vieta.
Mi sembra estremamente pericoloso. E dalle conseguenze imprevedibili.
La TV pubblica ha creato un precedente che ognuno potrà invocare, quando non intende rispettare la legge.
La convinzione è che gli strumenti mediatici a disposizione convincano la gente a giustificare il comportamento di Lucano in base a principi morali superiori, persino alla legge.
Ma è pura illusione pensare di persuadere i cittadini italiani sulla eticità del doppio standard.
Se c’è qualcuno che pensa di imporre con la persuasione mediatica il criterio per cui ‘io sono io ma tu sei tu’ è completamente fuori dalla realtà e prestissimo se ne renderà conto.
Non sono situazioni per nulla comparabili, però il ragionamento su cui chi ha organizzato le BR basava la ricerca di adepti e di manovalanza, era sempre il doppio standard: ‘noi siamo noi loro sono loro’.
La motivazione principe per persuadere a militare nelle Brigate Rosse suonava più o meno così: noi siamo diversi, noi abbiamo obbiettivi etici che giustificano tutto, noi abbiamo un compito superiore allo Stato e possiamo anche andare contro lo Stato.
L’equiparazione che è stata fatta nella trasmissione di Fazio – che costa ai cittadini italiani diversi milioni di euro – delle leggi dello Stato italiano con quelle dello Stato tedesco all’epoca del nazismo non merita commento, si commenta da sé, genera infinita amarezza e intimo ribrezzo.
Cosa dire quando il giornale che si gonfia di parlare a nome delle Istituzioni repubblicane e si proclama ai quattro venti indomito difensore di esse, titola: “Mimmo Lucano in tv da Fazio: ‘Legalità? Anche i nazisti rispettavano le leggi, ma è stato un dramma per l’umanità’”.
Non è questo il modo più letale per colpire al cuore le Istituzioni della Repubblica Italiana?
Se c’è chi viene dichiarato eroe dalla TV di Stato per non aver rispettato una legge dello Stato, ne consegue che è perfettamente inutile che la massima espressione della nostra democrazia, Camera dei Deputati e Senato della Repubblica, approvino delle leggi, perché poi la TV, sempre dello Stato, a seconda dello standard che riterrà opportuno adottare, potrà implicitamente autorizzare, a sua insindacabile scelta, qualcuno a non rispettarle.
In pratica la TV di Stato potrà scegliere di quale legge dello Stato sia necessario promuoverne il rispetto e di quale no!
Una totale aberrazione dello Stato di Diritto.
Presidente Mattarella, Presidente Fico, Presidente Casellati: nulla da eccepire?
E La Commissione Di Vigilanza Della RAI?
Incoraggia però che nel Movimento 5 Stelle ci sono continui esempi di concreto ossequio alle Istituzioni repubblicane, che naturalmente vengono silenziate dai grandi media italiani.
Uno dei più recenti, appena accennato per un giorno dalla grande stampa, riguarda la vicenda di Mario Puddu, candidato ufficiale del Movimento 5 Stelle alla Presidenza della Regione Sardegna. Subito dopo la condanna in primo grado a un anno da parte del Tribunale di Cagliari per abuso di ufficio, Mario Puddu non ha cercato giustificazioni di sorta, si è attenuto a un dato di fatto, anche se molto doloroso, e ha rinunciato pubblicamente alla candidatura applicando a sé stesso le regole del M5S, prima ancora che lo stesso si pronunciasse.
Poteva chiedere che si valutasse l’accaduto con uno sguardo adattato alla sua situazione particolare, perché non si trattava di una condanna in primo grado per fatti gravi, ma per una delibera sulla pianta organica del comune (nei comuni italiani non si contano episodi del genere, ce ne sono a iosa), ma non lo ha fatto.
Il Movimento 5 Stelle ha apprezzato la sua correttezza di comportamento e lo ha pubblicamente ringraziato.
Infatti questo comportamento ha marcato ancora una volta la differenza tra le altre forze politiche e i 5 Stelle.
Le Istituzioni si rispettano e si fanno rispettare quando si mette in pratica il rispetto, in questo caso per una pronuncia della Magistratura, che può non piacere, ma si rispetta.
Se non la si ritiene giusta, si segue la procedura prevista della legge e cioè si ricorre in appello contro la sentenza, ché è pur sempre un segno di rispetto.
Questo modo di comportarsi da parte del M5S produce un risultato pedagogico: la legge si rispetta. Punto.
Chi vuole insegnare al Movimento a rispettare le Istituzioni, lui per primo non lo ha fatto e, nel caso di Lucano eroe, star e divo da Fazio, lui per primo ha insegnato a tutti a non farlo dal pulpito televisivo della TV di Stato.