I detenuti in rivolta a Sanremo: ore di violenze, 2 agenti feriti
Televisori lanciati nel corridoio, lenzuola imbevute di olio e date alle fiamme, urla, violenze e devastazioni.
È la notte da incubo vissuta nel carcere di Sanremo Calle Armea in cui 46 detenuti hanno protestato contro il sovraffollamento.
La rivolta è stata sedata solo dopo quattro ore e i roghi spenti grazie all’uso dell’idrante, ma due agenti sono rimasti feriti e curati nel pronto soccorso cittadino per intossicazione. “All’arrivo del direttore e del comandante sono stati individuati i principali rivoltosi e sono stati isolati”, ha raccontato il segretario regionale del sindacato Uilpa-Polizia penitenziaria, Fabio Pagani, “La sezione appare un vero e proprio campo di battaglia. Questo ennesimo evento criticoè uno dei tanti segnali che rilevano la prossima implosione del sistema penitenziario e soprattutto della carcere di Sanremo, e lo avevamo annunciato. Ogni istituto è una polveriera è pronta a deflagrare e le conseguenze non potranno non pesare su chi non ha saputo, politicamente, impedirne l’esplosione“.
Il carcere di Sanremo può ospitare al massimo 190 detenuti. A causa dell’impossibilità di trasferirne alcuni a Genova dopo il crollo del Ponte Morandi, però, il numero delle persone rinchiuse nel penitenziario è salito a 270. Ad accendere la rivolta sono stati 46 detenuti, per i quali, afferma Pagani, “dovrà essere inevitabile il trasferimento immediato ad altra struttura penitenziaria”.
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