Torino, denunciate studentesse per rogo manichini Di Maio e Salvini

Arrivano le prime conseguenze per alcuni dei partecipanti alla manifestazione studentesca snodatasi per le vie del centro di Torino nella mattinata di ieri.

Nata originariamente come forma di protesta legata alle problematiche del sistema scolastico ed universitario, a partire da quella relativa ai costi troppo elevati, si era tuttavia ben presto evoluta in un aperto dissenso nei confronti dell’attuale governo e delle politiche sull’immigrazione in modo particolare.

Il corteo, organizzato dal Kollettivo studenti autorganizzati, era partito da piazza Arbarello muovendosi per le vie principali del centro, fino ad arrivare in piazza Castello, luogo in cui si è celebrato l’episodio più increscioso. Due manichini raffiguranti i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono stati infatti esposti dai manifestanti, divenuti bersaglio di lancio di uova, e poi dati direttamente alle fiamme.

Per il plateale gesto sono state colpite le due ragazze che hanno appiccato il rogo, rispettivamente di 17 e di 18 anni, attiviste del centro sociale di Torino Askatasuna. Per loro è scattata una denuncia, sia per vilipendio delle istituzioni che per l’accensione di un fumogeno.

“Questi ‘democratici’ studenti, coccolati dai centri sociali e da qualche professore, avrebbero bisogno di molte ore di educazione civica. Forse capirebbero che bruciare in piazza il manichino di Salvini, e di chiunque altro, o appenderne ai lampioni le immagini è una cosa schifosa. Sono state queste le parole di condanna del gesto da parte del ministro dell’Interno, riportate da “TorinoToday”, che fa riferimento anche ad un altro episodio avvenuto nella medesima piazza da parte di alcuni manifestanti. Erano state affisse su dei lampioni alcune immagini dei vicepremier, poi imbrattate di vernice rossa, a simboleggiare le morti in mare che vengono loro imputate per le politiche sull’immigrazione tanto contestate nei cortei.

IL GIORNALE.IT

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