L’incubo default dello Stato e la scure della Troika: lo scenario da incubo per l’Italia
La parola fa molta paura: default. È lo scenario che nessuno vuole nemmeno pensare ma che sta girando molto secondo quanto riporta una autorevole fonte della Commissione europea a il Giornale. Insomma, tra i possibili esiti della prima sessione di bilancio del governo giallo-verde ci sarebbe il fallimento dello Stato.
Che avrebbe un’unica soluzione: la troika. L’11 ottobre la nota di aggiornamento del Def arriverà in Parlamento e serve la maggioranza assoluta. Le Camere dovranno decidere il cambiamento dei saldi per il 2019, 2020 e il 2021, con il deficit Pil al 2,1% e 1,8%. Poi deve passare diversi esami: quello dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, controllore italiano dei conti, che para sia una bocciatura, quello della Commissione europea. Poi il 20 ottobre il Consiglio dei ministri approverà la legge di Bilancio definitiva ed entro il 30 novembre il governo europeo dovrà formulare un giudizio. Nella migliore delle ipotesi, chiedere una manovra correttiva al governo.
Ma l’orientamento negativo della Commissione è chiaro e potrebbe avere un effetto domino sui mercati finanziari. Per esempio può portare a un declassamento del rating del debito italiano da parte di Standard & Poor’s e Moody’s. Il che significa che la Bce, ancora oggi il principale compratore di titoli italiani, potrebbe non riuscire più a sostenere il nostro debito. Eppoi gli investitori internazionali potrebbero non acquistare più titoli italiani provocando una crisi di liquidità molto pesante da gestire. Quindi l’intervento dell’Esm, il sistema salva stati europeo che richiederebbe la Troika, un prestito del Fondo monetario internazionale. A pagarne le spese sarebbero i cittadini che potrebbero vedersi limitare il ritiro dei contanti dalle banche, decurtare i risparmi e gli stipendi.