Controlli fiscali sul bancomat per il reddito di cittadinanza
Il reddito di cittadinanza ormai è alle porte. La proposta principale del Movimento Cinque Stelle di fatto entrerà a regime già nel 2019.
Un assegno di 780 euro per chi non ha un lavoro. Il tutto servito con una manovra al 2,4% del rapporto deficit-Pil che di fatto ha creato non poche turbolenze sui mercati. In vista della stesura finale del testo che introdurrà ufficialmente il reddito minimo, i pentastellati provano a correre ai ripari per respingere le accuse di voler dare un assegno ai “fannulloni”. Come ha anticipato il Fatto, il reddito di cittadinanza verrà legato alla capacità di consumo.
Chi non apre spesso il portafoglio dunque potrebbe subire un taglio del 4 per cento che verrebbe destinato a chi invece spende l’intera somma. L’obiettivo in questo momento nelle stanze grilline è quello di far girare i soldi messi nelle tasche di chi non ha un lavoro, il tutto per potre far decollare la crescita. Più facile a dirsi che a farsi. Per almeno tre volte chi non ha un lavoro può rifiutare le offerte dei centri per l’impiego e di fatto allungare i tempi di erogazione del reddito minimo. Così per monitorare questo flusso di denaro arriva una sorta di Grande Fratello statale, come sottolinea la Stampa, che potrebbe controllare tutte le spese che vengono fatte col bancomat che contiene proprio il reddito di cittadinanza. E a spiegare meglio come verrà messo sul campo il reddito di cittadinanza è il viceministro all’Economia, Laura Castelli: “Semplicemente quando consumi diventa una spesa dello Stato. Ma la somma resta sempre quella”.
Da qui un po’ di cifre su quanto potrebbe arrivare nelle tasche degli italiani che non lavorano. Per un singolo disoccupato c’è un assegno, come detto, di 780 euro. Per una coppia si arriva a 1.100 euro, per una coppia con figli lo Stato pagherà fino a 1.400 euro. Un bottino da 10 miliardi di euro che verrà distribuito a circa 6,5 milioni di italiani. Tra questi anche gli stranieri che risiedono nel nostro Paese da più di dieci anni. Le spese e l’uso della cifra del reddito di cittadinanza verranno monitorati grazie ai bancomat. Con un software lo Stato potrà monitorare tutte le uscite fatte usando il reddito di cittadinanza e i dati raccolti resteranno off-limits per le banche. Il piano allo studio dei grillini prevede un monitoraggio su come vengono spesi i soldi. Il reddito minimo dovrebbe essere destinato solo per beni di prima necessità come alimenti, abbigliamento o il pagamento dell’affitto della casa in cui si vive. Insomma le spese potrebbero passare sotto l’occhio attento del Fisco per evitare che il sussidio possa finire in tasca ai furbi.