Salvini e Di Maio sfidano l’Ue: ”Se ne faranno una ragione”
La manovra che ha preso forma nel Def varato dal Consiglio dei Ministri alza la tensione sui mercati.
Nella legge di Bilancio finiranno il taglio delle tasse, il superamento della legge Fornero e il reddito di cittadinanza. Si tratta di una manovra fissata a quota 2,4 per cento, una sogli che ha mandato in allarme i mercati e anche l’Unione Europea. Lo spread si impenna e Moscovici, Commissario al Bilancio Ue, fa sapere che Bruxelles potrebbe anche valutare l’ipotesi sanzioni contro Roma.
Le opposizioni, da Pd a Forza Italia, sono scettiche sul futuro e non sono d’accordo sulla relazione che pone il governo tra un aumento di deficit e crescita economica. Alle critiche che arrivano soprattutto dai mercati e dall’Unione Europea ha risposto Matteo Salvini: “La nota di aggiornamento al Def è un passo in avanti verso la civiltà, i mercati se ne faranno una ragione”. Un messaggio chiaro quello del vicepremier che di fatto non molla la presa sui provvedimenti voluti dal Carroccio nel Documento di programmazione economico-finanziaria. Il titolare del Tesoro, Giovanni Tria, aveva evidenziato alcune criticità sul superamento della legge Fornero per il sistema previdenziale. La Lega non fatto nessun passo indietro su quota 100 e così il provvedimento è entrato neltesto che prepara la manovra. E proprio sul ministro dell’Economia è arrivato il commento del vicepremier che ribadisce la compattezza della squadra di governo: “No, no, mai stato in bilico. È membro del Governo, è un Governo che in maniera compatta piano piano, con intelligenza, con responsabilità, sta mantenendo uno per uno tutti gli impegni presi con gli italiani”. Sulla stessa linea si schiera anche Luigi Di Maio che sui rilievi dall’Europa afferma: “Considero l’intervento di Moscovici interlocutorio. Le preoccupazioni sono legittime ma il Governo si è impegnato a mantenere il 2,4% per tre anni e vi posso assicurare che ripagheremo il debito, e il debito scenderà”. Infine Salvini manda un messaggio chiaro agli euroburocrati: “Noi tiriamo avanti. Pensiamo di lavorare bene per la crescita del Paese”.