Ricorsi sui vitalizi, ex senatore leghista denuncia Di Maio
L’ex senatore della Lega Marco Preioni ha denunciato Luigi Di Maio con l’accusa di “minaccia alla presidente del Senato, minaccia all’organo della Camera che dovrà esaminare i ricorsi sui vitalizi, e minaccia agli ex parlamentari.”
Nell’esposto, l’ex parlamentare ha messo in evidenza le “pesanti affermazioni da parte di Di Maio” in particolare “con inequivocabili incitamenti a denigrare e intimidire gli ex deputati intenzionati a proporre ricorsi nella competente sede giurisdizionale” interna alla Camera, e “con indebite pressioni e minacce per chi si opponesse al loro disegno di ‘flagellazione’ tanto degli ex deputati quanto degli ex senatori”.
Nella denuncia, Preioni ha riportato anche alcune frasi pubbliche del vicepresidente. In particolare “le minacciose pressioni dei confronti della presidente del Senato perché disponga anche per il Senato una deliberazione identica a quella della Camera”, presenti nel post pubblicato su Facebook il 9 settembre.
Ci sono anche le minacce e l’oltraggio al Consiglio di Giurisdizione. Il 26 luglio Di Maio disse che esso avrebbe confermato la delibera Fico dato che ha “le stesse sensibilità politiche di chi ha tagliato i vitalizi”, frase che attribuisce parzialità e pregiudizio politico ai tre deputati del Consiglio di Giustizia.
L’agenzia Ansa ha rivelato il numero di ricorsi che sono stati ricevuti fino a questo momento. La maggior parte dei 1.200 ex deputati, che hanno presentato ricorso, si è rivolta a uno dei cinque avvocati suggeriti dall’Associazione ex parlamentari guidata da Antonello Falomi, mentre la restante parte di essi ha preferito affidarsi ai legali di fiducia.
I ricorsi verranno presi in esame dal Consiglio di Giurisdizione, l’organo giudiziario interno della Camera composto da tre deputati, che partirà dal 7 novembre con le richieste di sospensiva cautelare. Il presidente del Consiglio di Giurisdizione, Alberto Losacco (Pd), ha spiegato che è stata avanzata la richiesta, da parte degli ex parlamentari, di sospendere cautelativamente il taglio dei vitalizi fin quando lo stesso Consiglio non avrà preso una decisione in merito ai ricorsi.