Il ministro Paolo Savona “terrorizza” Bruxelles: “Abbiamo lanciato un guanto di sfida alla Ue. Ora sarà guerra”
Il ministro più odiato da Sergio Mattarella, Paolo Savona, terrorizza i burocrati di Bruxelles e i nemici dei popoli sovrani: “Senza una forte volontà politica non si sarebbe potuto fare nulla. Abbiamo lanciato il guanto di sfida alla vecchia Europa, ora dobbiamo vincere la guerra, perché guerra sarà”.
Paolo Savona è il ministro ombra. Inizialmente candidato come ministro dell’Economia, ora occupa il dicastero per gli affari europei.
Per alcuni è stata una retrocessione, per altri un modo per continuare a farlo lavorare senza impensierire troppo Sergio Mattarella, che pose il veto sul suo nome. Ma cosa fa davvero Savona? Un articolo dell’Huffington Post ne fa un quadro dettagliato. E preciso.
Il ministro per gli affari europei, infatti, avrebbe affiancato Giovanni Tria nella preparazione della Manovra: “Fonti di governo spiegano che è un modo per ‘tutelarsi’ con il ministro dell’Economia che tira la corda sui conti opponendo resistenza alla richiesta di alzare il deficit al 2,4 per cento del pil“. Tria infatti si è detto sempre contrario alla possibilità di alzare il deficit, ma alla fine si è arreso. Come mai? E quanto ha pesato Savona in questa scelta? Non si sa con certezza. Il ministro euroscettico parla poco. Anzi, pochissimo. Ma quando parla manda messaggi chiari. L’ultimo è stato inviato questa mattina a Daniele Lazzeri, direttore del think tank Il Nodo di Gordio: “Senza una forte volontà politica non si sarebbe potuto fare nulla. Abbiamo lanciato il guanto di sfida alla vecchia Europa, ora dobbiamo vincere la guerra, perché guerra sarà“. E in effetti sembra proprio così, almeno a guardare a quello che è successo ai mercati questa mattina.