L’ex senatore M5S Gaetti devolve l’assegno di fine mandato di 39mila euro alla ricerca sulla mafia al Nord
“€ 39.795,26 ‘tutto il mio assegno di fine mandato’ quale contributo per la ricerca sulla Mafia al Nord.”
L’ha scritto Luigi Gaetti, ex senatore del Movimento Cinque Stelle e attuale sottosegretario al Ministero dell’Interno con delega all’Antimafia, in un post sulla sua pagina Facebook.
“La Mafia: una storia che non tutti vogliono raccontare. – ha proseguito nel post – Per alcuni è una leggenda, per altri uno scomodo marchio di fabbrica, per gli stranieri uno stereotipo con il quale identificare un popolo ma per molte, moltissime persone è purtroppo una triste realtà: stiamo parlando della Mafia. € 39.795,26 sono i soldi che ho versato personalmente all’Università degli studi di Milano per una ricerca coordinata dal prof. Nando Dalla Chiesa per analizzare l’espansione della Mafia al Nord. Non solo parole, anche i fatti.”
Con queste parole, Gaetti ha voluto spiegare per quale causa ha devoluto l’intero assegno di fine mandato.
L’ex parlamentare, è stato vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia dal 2013 al 2017, l’anno scorso aveva già finanziato personalmente una ricerca sulla presenza mafiosa in provincia di Mantova, la sua città natale. I risultati di questo primo studio lo hanno motivato a finanziarne un altro, direttamente collegato che partirà nel 2019 e di cui si occuperà l’Osservatorio sulla criminalità organizzata – Cross dell’Università degli Studi di Milano.
“I risultati della ricerca presentata nel febbraio di quest’anno – spiega Gaetti a ilfattoquotidiano.it – ci hanno fornito indicatori quantitativi di una presenza ‘ndranghetista sul territorio mantovano sempre più radicata e infiltrata a più livelli. Uno di questi indicatori riguarda il movimento in entrata e in uscita delle iscrizioni di imprese alla Camera di Commercio di Mantova. In 15 anni, dal 2002 al 2017, ha chiuso il 21,6% delle ditte autoctone mantovane, con titolari mantovani. Contestualmente, nello stesso lasso di tempo, nella provincia le imprese con titolari calabresi sono aumentate del 9,5%. Meglio chiarire che non tutti gli imprenditori calabresi sono ‘ndranghetisti e nelle prime dieci pagine del rapporto viene spiegato chiaramente questo concetto.”