“Non sforate”, “No lezioni”: lite Moscovici-Di Maio
Botta e risposta durissimo tra il commissario Ue Moscovici e il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio.
Il commissario agli Affari Economici di fatto mette nel mirino il nostro Paese e in un colloquio con la Stampa tra le righe detta la linea per la manovra che il nostro governo si appresta a varare: “Quando sento fare paragoni con la Francia, dico che non reggono. Il 2,8% di Parigi non è il punto. Il punto è il deficit strutturale e per ridurlo l’Italia deve stare ben al di sotto del 2% nella sua manovra”. Parole che suonano come una sorta di ingerenza da parte di Moscovici sugli affari interni di casa nostra.
E così è arrivata la risposta dura di Di Maio: “Moscovici è il commissario europeo per gli Affari Economici e Finanziari, questo non gli dà assolutamente il diritto di dire all’Italia, Paese sovrano, cosa deve fare con i suoi soldi. L’unico obbligo che rispettiamo è quello del 3%, quello a cui dovrebbero sottostare tutti i Paesi Europei e che la Francia per anni non ha rispettato”, ha affermato su Facebook. Poi il ministro punta il dito ancora contro il commissario Ue: “Lo stesso Moscovici quando era ministro dell’Economia ha abbondantemente sforato il 3% violando proprio quelle stesse regole che oggi vorrebbe far rispettare. Non venga quindi Moscovici a fare la morale a noi. Noi andiamo avanti con la Manovra del Popolo e quello che sarà necessario fare, nel rispetto degli impegni, per mantenere le promesse che abbiamo fatto lo faremo – ha aggiunto – Stiamo lavorando per la crescita della ricchezza degli italiani e non sarà certo un euroburocrate a fermarci”.
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