Conte a Palermo, Cancelleri (M5S): ‘Fra le centinaia di persone che lo applaudivano, io mi sono commosso’

Post carico di emozioni quello dell’esponente del M5S Sicilia Giancarlo Cancelleri dopo il suo incontro con il premier Giuseppe Conte nella scuola “padre Pino Puglisi” a Palermo in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico.

“Lo ammetto, – scrive Cancelleri su Facebook – mi ero preparato all’incontro ufficiale per trasmettere quanto la nostra terra e i siciliani tutti attendano il cambiamento in meglio della nostra condizione di vita”.

Però – racconta – non avevo “fatto i conti con il mio cuore, infatti quando l’ho visto varcare la soglia della scuola intitolata al beato Padre Pino Puglisi fra le centinaia di persone che lo applaudivano, io mi sono commosso. Occhi lucidi e qualche lacrima che ha segnato il mio viso, io che non sono uno che perde le parole facilmente”.

“Ma – aggiunge – ho visto finalmente anni di sacrifici condivisi con migliaia di persone in Italia e in Sicilia materializzarsi lì davanti a me, con il vestito di una delle cariche più importanti dello Stato”.

“È stato in quel momento – prosegue Cancelleri – che ho ripercorso velocemente i volti di coloro che mi hanno accompagnato in quest’avventura ed è lì che mi sono commosso, perché non capita tutti i giorni, a volte non basta neanche una vita, di poter essere orgoglioso di far parte di una comunità che con tenacia e dedizione sta cambiando il paese”.

Cancelleri afferma che la visita del presidente del Consiglio “è stata importante ed emozionante perché in una realtà come il quartiere palermitano di Brancaccio, quella scuola rappresenta uno dei frutti che Padre Pino Puglisi ha fatto nascere con il suo sacrificio, la Mafia va sconfitta togliendogli la possibilità di rigenerarsi e questo puoi farlo soltanto se intervieni educando alla bellezza della vita e al rispetto delle regole e dell’onestà i più giovani”.

“Grazie Giuseppe Conte, il tuo sorriso e la tua serenità infondono nel popolo la determinazione al miglioramento, tutti insieme e adesso. W l’Italia,” conclude.

 

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