Bce, Savona contro Draghi: ‘Si è dato poteri non previsti dallo Statuto’
Il presidente della BCE Mario Draghi “si è procurato dei poteri che non avevamo previsto. Fa interventi sui cambi di cui sappiamo molto poco. La mia proposta è che questi poteri vengano messi nello Statuto in modo che poteri e responsabilità coincidano”.
Così il ministro per gli Affari Europei Paolo Savona intervenendo al festival Proxima di Torino, organizzato da Leu e Sinistra Italiana.
Nei giorni scorsi Draghi aveva attaccato l’esecutivo affermando che “negli ultimi mesi, purtroppo, le parole del governo italiano hanno fatto alcuni danni. I tassi sono saliti, per le famiglie e le imprese. Le parole sono cambiate molte volte e ora aspettiamo i fatti, principalmente la legge di Bilancio”.
Savona, nel corso del suo intervento al Proxima, ha anche fatto sapere di aver incontrato il Commissario Europeo per il Bilancio Oettinger, sul quale ha dichiarato: “Forse è quello che aveva più duramente attaccato l’Italia. Abbiamo discusso per un’ora, ci siamo intesi”.
“Gli ho detto che lui deve rispondere alla Commissione, io al Parlamento che mi ha approvato, – ha aggiunto – dobbiamo cercare qual è il punto di appoggio sul piano pluriennale europeo. Quello che io vedo in privato, come accade all’interno del mio governo, e quello che leggo non coincidono”.
Il ministro ha anche parlato dei problema dell’Europa:
“L’Europa è utile al nostro Paese, l’euro è una parte indispensabile, solo che a mio avviso la costruzione non è perfetta. Possiamo giustificare le imperfezioni del 1992, non possiamo giustificare quelle del 2018, 2019 e cammin facendo,” ha detto.
Quanto alle dichiarazioni di Moscovici, Savona ha detto: “Su queste cose non mi piace pronunciarmi. Ognuno si assuma la responsabilità di quello che dice e delle proprie azioni. Io personalmente opero attraverso documenti ufficiali, un minimo di interviste perché non posso sottrarmi completamente. Questo è il mio punto di vista. Mi tengo fuori dalle polemiche di solito legate al fatto che ciascuno ha problemi di equilibri politici interni nel proprio Paese”.