Magistratura rossa all’attacco, un altro pm indaga Salvini: “Danno erariale per la Diciotti bloccata a Catania”
Magistratura rossa scatenata, un altro pm in cerca di visibilità indaga il ministro Matteo Salvini sul caso Diciotti. Secondo quanto riporta Il Tempo, i magistrati contabili del Lazio ha aperto un fascicolo dove si contesta un presunto “danno erariale” per la Diciotti bloccata a Catania.
Non si ferma l’assedio, politico e in parte giudiziario, contro Matteo Salvini.
Secondo quanto riporta il Tempo, infatti, i magistrati contabili del Lazio avrebbero aperto un fascicolo per danno erariale in riferimento ad alcuni episodi che riguardano la gestione degli sbarchi da parte del Viminale. Al centro dell’esposto da cui è partito tutto, presentato da Possibile di Civati, ci sono infatti tre casi, tutti riferibili alla “battaglia dei porti chiusi” portata avanti dal leader della Lega.
L’esposto del partito dell’ex piddino è stato presentato lo scorso 23 agosto e a quanto pare avrebbe prodotto dei risultati. “Ci rivolgiamo all’ autorità competente – si leggeva nella denuncia – per capire se trasportare i migranti per tutto il Mediterraneo come è accaduto con la nave Aquarius, o se tenerli bloccati in questa situazione, non abbia dei costi totalmente al di fuori della legge e del rispetto degli iter amministrativi”. In una nota per rivendicare l’operazione politico-giudiziaria, l’esponente Andrea Maestri parlava di “scellerate decisioni del governo” che avrebbero “richiesto un esborso notevole alle casse dello Stato” del cui ultimo fatto “è il caso della Diciotti, la nave bloccata a Catania”.
I casi su cui starebbero indagando i magistrati contabili sono tre. Si parte dalla nave Aquarius fatta scortare fino a Valencia il 17 giugno scorso, fino a due casi della Diciotti: il primo del 13 luglio, quando il Viminale rinviò lo sbarco della nave della Guardia costiera a Trapani; il secondo invece è l’ultimo e più famoso caso di agosto, con i migranti tenuti a bordo dell’imbarcazione per alcuni giorni al molo di Catania. Il costo dell’operazione sarebbe stato di 10mila euro al giorno che, secondo Possibile, sarebbero potuti essere spesi in altro modo.
Il primo riguarda le spese di navigazione sostenute dallo Stato per far approdare il 17 giugno scorso la nave Aquarius nel porto di Valencia, con 629 migranti, dopo 9 giorni in mare e un braccio di ferra tra Italia e Malta. Il secondo episodio risale al 13 luglio, con lo Procuratore Francesco Lo Voi Ministro Danilo Toninelli sbarco dalla nave Diciotti a Trapani rinviato su disposizione del ministero dell’ Interno. Il terzo riguarda la decisione con cui il 20 agosto Salvini ha imposto a 177 migranti, tratti in salvo 4 giorni prima al largo di Lampedusa, di restare a bordo del pattugliatore della Guardia costiera italiana, ancorato nel molo di Catania.
Secondo quanto scrive il Tempo, ora la Corte dei Conti dovrebbe delegare le indagini alla Guardia di Finanza che, forse, potrebbe bussare al Viminale per chiedere tutta la documentazione sulle decisioni prese dal Ministero dell’Interno.