Di Maio: ‘Stiamo riparando alle tante storture introdotte dal Jobs Act’

“Questo risultato è frutto di un meticoloso lavoro per riparare alle tante storture introdotte dal Jobs Act”.

Così Luigi Di Maio, intervistato da Franco Bechis per il Corriere dell’Umbria, in relazione al salvataggio della Tagina, importante azienda umbra della zona di Gualdo Tadino.

Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico ha spiegato che “la Cassa integrazione per cessazione, da fine settembre e almeno per i prossimi due anni, darà ai lavoratori delle aziende cessate la possibilità di non restare senza ammortizzatori nell’attesa di una ricollocazione”.

“È una promessa – ha aggiunto – che dovevo agli operai Bekaert una delle aziende che è scappata all’estero lasciandoli per strada”.

Bechis ha fatto notare al vicepremier che, riguardo alla Tagina, “il salvataggio vero e proprio viene da un nuovo azionista” e non dallo Stato. Di Maio ha ribattuto spiegando che “l’intervento del Ministero ha consentito al nuovo azionista di poter ripristinare le linee produttive senza effettuare licenziamenti”.

“Se non fossimo intervenuti con i tecnici del Ministero del Lavoro – ha proseguito – e non avessimo inserito nel ‘proroga termini’ un emendamento volto ad estendere ai lavoratori della Tagina i benefici previsti per le aree di crisi, oggi avremmo 60 disoccupati in più”.

“È stato un lavoro fatto tra tutti gli attori interessati – ha precisato – quindi anche la Regione. Ma il passo decisivo su questo punto è stato compiuto grazie all’intervento del Governo”.

In un post pubblicato su Facebook lunedì scorso, Di Maio aveva affermato che l’accordo è stato siglato “dopo almeno 3 anni di incertezze e di trascuratezza che aveva portato all’esasperazione circa 150 lavoratori”, i quali “oggi tirano finalmente un sospiro di sollievo. Anche perché la proprietà ha confermato un piano industriale che prevede importanti investimenti e il mantenimento dei livelli occupazionali”.

Questa, secondo il ministro, è “una vittoria per tutte le persone coinvolte, ma più in generale è una vittoria per la piccola e media impresa italiana e per la manifattura nel particolare”.

 

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