Divorzio, arriva in Senato la proposta che cancella l’assegno di mantenimento
Il disegno di legge firmato dal leghista Simone Pillon sull’affido condiviso si ispira al principio della “bigenitorialità perfetta” e punta a riscrivere la legge del 2006 sull’affido condiviso dei figli dopo separazioni e divorzi.
L’iter parlamentare al Senato, in commissone Giustizia, inizia oggi. E insieme a Pillon, hanno firmato il ddl 735 anche i senatori Andrea Ostellari, Massimo Candura e Emanuele Pellegrini della Lega e Angela Anna Bruna Piarulli, Grazia D’Angelo, Elvira Lucia Evangelista, Mario Michele Giarrusso e Alessandra Riccardi del Movimento 5 Stelle.
Ma cosa prevede questo disegno di legge? Cosa succederebbe se dovesse essere approvato? Porterebbe alla cancellazione dell’assegno di mantenimento, all’istituzione del doppio domicilio per il minore e introdurrebbe l’obbligo della figura del mediatore familiare in caso di minori.
Ecco la proposta
I punti fondamentali del disegno di legge sulla riforma dell’affido condiviso riguardano la mediazione familiare concepita come obbligatoria per coppie con figli, la possibilità di affido condiviso con tempi previsti paritari, il mantenimento diretto dei figli minori, i provvedimenti di contrasto a ogni forma di alienazione o estraniazione dei minori. Il disegno di legge metterebbe un punto ai “papà ridotti a padri-bancomat o a genitori della domenica”, dice il leghista Pillon.
L’assegno di mantenimento
L’idea che sta alla base del ddl è quella di rimettere al centro delle decisioni per i figli “la famiglia e i genitori”. Verrà cancellato l’assegno di mantenimento al genitore “collocatario” (che nella maggioranza dei casi è la madre) a cui l’altro genitore – così come previsto oggi – versa ogni mese una cifra stabilita per il mantenimento. Sia alla mamma che al papà spetterà metà del sostentamento.
Ma perché l’assegno di mantenimento scomparirebbe? Perché i figli avrebbero due case, doppio domicilio e tempo, ugualmente diviso, tra mamma e papà. I figli, quindi, dovranno trascorrere non meno di 12 giorni al mese sia con la madre che col padre. A meno che i genitori si mettano d’accordo in altro modo. Insomma, si punta ad un accordo equilibrato.
I figli minori
I coniugi con figli minori per ottenere la separazione dovranno essere, per legge, seguiti da un mediatore familiare. La proposta di Pillon, quindi, introdurrebbe una figura nuova che dovrà guidare l’ex coppia a gestire i figli minori. La mediazione familiare avrà una durata massima di 6 mesi e gli incontri con la “guida” saranno a pagamento.