Di Maio: ‘Continua l’operazione di discredito contro il governo, ora legge per garantire che gli editori siano puri’

“L’operazione di discredito verso questo governo continua senza sosta”.

Lo denuncia Luigi Di Maio in un post sul Blog delle Stelle riferendosi alla bufala girata per alcune ore in rete secondo cui lui non saprebbe che Matera si trova in Basilicata:

“Giornalisti ignoranti o in mala fede, o entrambi, mi accusano di aver sbagliato a chiedere a Emiliano cosa stesse facendo per Matera, lasciando intendere che non sappia in che regione sia,” spiega il vicepremier, che aggiunge:

“Sono loro che non sanno che la Regione Puglia sta facendo e ricevendo investimenti milionari in vista dell’appuntamento con Matera capitale della Cultura”.

Infatti – prosegue – la Puglia sta facendo i seguenti investimenti in Basilicata:

“- 100 milioni di euro per il raddoppio della ferrovia Bari Matera e le opere connesse
– Bando Pubblico per il Concorso di Idee “La Murgia abbraccia Matera” per finanziare attività culturali di diverso tipo per la valorizzazione dei beni di architettura rurale e archeologia industriale della Puglia
– 2 milioni di euro per valorizzare storia, cultura e paesaggio lungo l’itinerario che dalla Puglia va a Matera”.

Non sanno però – continua Di Maio – “che il consiglio regionale pugliese ha addirittura approvato una legge per la promozione del turismo culturale in occasione di “Matera Capitale Europea della Cultura 2019”.

Il ministro attacca poi gli editori dei giornali, che “hanno le mani in pasta ovunque nelle concessioni di Stato: autostrade, telecomunicazioni, energia, acqua”.

“E l’ordine che è arrivato dai prenditori editori – afferma – è di attaccare con ogni tipo di falsità e illazioni il MoVimento 5 Stelle”.

“Questo – osserva – non è più giornalismo libero. Siamo di fronte alla propaganda dell’establishment che si fonda anche su contributi pubblici mascherati come la pubblicità da parte dei concessionari di Stato (quanti soldi prende Repubblica dai Benetton per la pubblicità?)”.

“Bisogna fare una legge per garantire che gli editori siano puri e i giornalisti liberi di fare inchieste su tutte le magagne dei prenditori,” conclude Di Maio.

 

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